martedì, gennaio 08, 2008

Giubbe Rosse

I futures sono strumenti finanziari nati per proteggere dagli imprevisti i produttori di frumento (o grano, ma Tec sicuramente se lo ricorda...). Il produttore di frumento vendeva ad un prezzo prefissato, ad una determinata scadenza, una certa quantità di frumento. In questo modo si proteggeva da eventuali fluttuazioni negative di prezzo sapendo a priori quanto avrebbe incassato per la sua produzione. L’acquirente, all’opposto, proteggendosi dal rischio di prezzi al rialzo, bloccava il prezzo della partita di frumento che gli necessitava.

Il presupposto era quindi la presenza di una certa quantità di frumento da consegnare e ritirare alla scadenza. E’ evidente che una delle controparti, in base al prezzo del frumento sul mercato alla scadenza prefissata, si trovasse a pagare/incassare di piu’ o di meno di quanto offrisse in quell’istante il mercato.

Nel tempo il strumento, con evidenti caratteristiche difensive, si è trasformato, venendo meno la presenza del bene sottostante (in pratica le controparti spesso non avevano mai visto un campo di frumento) in uno strumento speculativo. Una scommessa, quindi, sull’andamento del prezzo di un bene.

I futures sul petrolio sono dunque questo: una scommessa sull’andamento del prezzo del barile di petrolio. Ma come si fa a scommettere sul prezzo che il barile di petrolio avrà, per ipotesi, a dicembre 2008? Si ipotizza quale sarà la domanda di petrolio, quale sarà la situazione mondiale (guerre, rivolte, rivoluzioni, attentati a strutture petrolifere e via dicendo), la capacità estrattiva, i nuovi giacimenti scoperti, le tecniche estrattive, le previsioni sulla stagione invernale, sull’introduzione di motori ad acqua e via dicendo.

In base a questi parametri, al prezzo di oggi del barile e ai dati storici, posso stabilire quanto varrà il petrolio tra 12 mesi. Ovviamente è difficilissimo fare una previsione.

Il punto è che i futures da semplice previsione, scommessa in pratica, si trasformati in indici attendibili. Se oggi il future sul petrolio con scadenza dicembre vale circa 95 dollari il mercato già da oggi, scambia, su barili veri, che poi finiscono nella mia Toyota, al prezzo di quasi 95 dollari.

Succede anche in borsa. Chi compra le Fiat guarda cosa fa il future sull’indice Spmib a marzo (una scommessa su quanto varrà la borsa di Milano a marzo: in pratica se Fiat e gli altri titoli del paniere saranno a prezzi alti o bassi).

Ma non finisce qui. Chi compra il future guarda, come è ovvio, il prezzo del cosiddetto sottostante (nel caso del petrolio, il costo, oggi, di un barile di petrolio sul mercato di New York).

Qualcuno (o un concerto di operatori) dotato di una certa forza finanziaria potrebbe, volendo, speculare sul future del petrolio facendolo salire (è “sufficiente” continuare a comprare il future) ed in questo modo far salire il prezzo del barile reale che a sua volta influenza il prezzo del future.

Tutto a vantaggio di chi possiede future sul petrolio e riserve di petrolio (sotto terra o stivate in barili).

Di questo parla Scarioni (Eni) e chi ipotizza che il petroli sconti un 20/30 % di speculazione sul prezzo al barile.

Ma chi specula? Chi trae vantaggio?

Ricorda un po' la barzelletta delle Giubbe Rosse che chiedevano allo stregone indiano come sarebbe andato l’inverno. Ogni volta che le Giubbe Rosse, dopo aver aumentato le cataste di legno in previsione del freddo, tornavano a chiedere previsioni, l’inverno era sempre piu’ rigido. Alla fine, dopo aver tagliato intere foreste, le Giubbe Rosse chiedevano che metodo utilizzasse lo stregone per le sue previsioni: “Non vedi”rispose lo stregone dopo averli portati sulla cima di una montagna, “quanta legna stanno accastando le Giubbe Rosse?”

Ecco, i futures funzionano così.


Guglielmo

3 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

sinceramente uno dei tuoi post migliori.

tec

12:32 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

sì, ma è singolare il distacco con il quale tu osserve prodotti che, troppo spesso, rovinano la gente per via di intermediari senza scrupoli, banche corsare e operatori che badano più a raggiungere i propri target personali (con consnguente impatto nel bonus/premio di fine anno) che alla sicureza dell'investimento e all'interesse del cliente.

Forse un filo più di riflessione (che non si arrenda davanti a domande scomode) forse non sarebbe male.

12:35 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Hai, come al solito, ragione: scriverò nel pomeriggio uno spigoloso post dal titolo "Winnie Pooh e la Parmalat"

12:44 PM  

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