lunedì, gennaio 14, 2008

Chabon Vs Biondillo

Ho appena finito di leggere “Il sindacato dei poliziotti Yiddsih” di Michael Chabon e mi sono tuffato in “Con la morte del cuore” di Gianni Biondillo.

Il primo è un libro denso. Nel 1948 Israele è stata cancellata dalle mappe. La diaspora trova rifugio in un lembo di terra che, generosamente, gli Stati Uniti mettono a disposizione. Un distretto federale, che gode di particolari autonomie, spalmato su un lembo di Alaska. Trascorsi ormai quasi 60 anni il distretto sta per essere restituito allo stato dell’Alaska e gli ebrei, che lì avevano trovato una casa, si ritrovano nuovamente nella centrifuga della Storia.

E’ in questo clima che Landsman, un poliziotto il cui lavoro verrà spazzato via a breve, e la cui vita privata è naufragata in uno squallido albergo di Sitka (questo il nome del distretto)si troverà ad indagare sull’omicidio di un uomo che da giovane è stato, per molti, il potenziale Messia.

La storia è bella ma non stupefacente. Un discreto giallo. Ma il giallo, ritengo, è solo un pretesto per parlare degli ebrei. Ed è qui che Chabon da il meglio di se. Costruisce, ispirandosi alla ricchissima letteratura che lo ha preceduto, un intero mondo. Le strade, i quartieri, le case, i locali, i piatti tipici, un’economia, una storia. Un mondo appunto, ricchissimo e denso in cui si muovono personaggi profondi e ricchi di sfumature. Il dramma di una patria precaria e di una identità sempre in discussione. Le divergenze e le lotte (per il ritratto delle quali Chabon è stato criticato negli Stati Uniti) che lacerano ed hanno lacerato il popolo ebraico. Il rapporto tra Stati Uniti, Israele e paesi arabi. Questi sono i temi che si leggono in filigrana nelle pagine. Una scrittura intensa e a tratti bellissima che trova la sua sublimazione nei dialoghi.

“Con la morte nel cuore” è un poliziesco. La trama è semplice ma incalzante. Biondillo non è Cahabon ma è capace di mettere su pagina istantanee della nostra città e della sua eterogenea popolazione. I ragazzi fuori dai bar, le ragazzine cresciute troppo in fretta , gli sbirri sulle volanti che sciamano a sirene spiegate, i condomini come alveari, i ponti della ferrovia i parchi della periferia invasi dai pitbull. Un libro semplice e divertente le cui pagine scottano tra le mani.

Chabon invece è un bravo scrittore con enormi potenzialità. Chabon è capace di emozionare il lettore e le emozioni sono quello che rendono gli uomini migliori. Le emozioni sono capaci di mostrarci la nostra vita sotto una nuova luce e di farci percepire le emozioni altrui. Landsman ci guida nel cuore degli ebrei del ‘900.


Guglielmo
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