lunedì, settembre 17, 2007

The power of dream

Sto leggendo “La cattedrale del mare”. Se andaste a leggere la sua recensione lo trovereste sommerso di complimenti e lodi. La realtà è che è un buon libro che si può fare a meno di leggere. Vi si narrano le mirabolanti avventure di un giovane catalano tra il 1320 ed il 1400. Sullo sfondo di Barcellona il nostro eroe si eleva, tra prove di coraggio ed un culo, diciamolo pure, che fa sembrare Gastone Paperone un accanito giocatore di macchinette mangia soldi, da servo della gleba a barone. Sono a tre quarti del libro e non mi sento di escludere che Arnau, il protagonista, scopra, nelle ultime pagine, l’America o, nel tempo libero, resusciti Lazzaro e scopra la pila. .
Tra i pochi aspetti positivi del libro ricordo l’ambientazione di Barcellona ed un resoconto della vita quotidiana catalana nel cuore del medio evo. Basta a fare un romanzo? No. Perché se fossi stato affascinato da Barcellona e dalla sua storia mi sarei procurato una guida turistica o un saggio. Oltre a ciò le parti descrittive e quelle storiche sono piazzate a bella posta ogni tre o quattro pagina e non riesco a non immaginare il nostro Ildefonso Falcones che, gli occhiali danzanti tra il monitor Philips e qualche libro di storia preso in biblioteca, scopiazza qualche pagina che lui ritiene ad effetto. In alcuni punti è persin avvertibile la fatica di riempire la pagina.
Snobismo? No.

Un paio di anni fa fui consigliato da un collega sulla lettura de “ L­’ombra del vento” di Carlos Ruiz
Zafon. Un romanzo leggero, ambientato nella Barcellona del 1945, che travolge il lettore ed è parimenti travolto dalle lodi su Ibs. Ero preso dalla febbre di finirlo. Ricordo i posti dove lo lessi e come le ombre che scivolavano a valle dalle montagne o i volti stanchi dei pendolari della Milano- Asso sembrassero prendere vita dalle pagine di quel romanzo. Lo fulminai in tre giorni.

Ma in quel libro l’autore aveva intagliato dei personaggi memorabili e dalla battuta irriverente e tagliente. Mio zio Mario una volta mi ha raccontato che per leggere “Papillon” non è uscito di casa per quasi due giorni. Avvinto dal romanzo ha sospeso la sua vita per due giorni per vivere quella di una recluso nell’isola del Diavolo. Un grande romanzo è così. Non ci trastulla con dettagli architettonici delle cattedrali catalane o con spiegazioni buone a riempire pagine. Ci divora. Ci obbliga a dimenticare il nostro quotidiano promettendoci lussuriose pagineal nostro rientro a casa. Non siamo piu’ tristi impiegati ma carcerati in cerca del soffio del vento, piloti di aerei postali precipitati sulla cordigliera andina, giovani ardenti d’amore o affogati nella droga. Sbirri sbandati o soldati con il volto sfregiato. Scrittori diventati sceneggiatori a Los Angeles o impegnati a risalire il Tamigi con due amici ed un cane. Bambini orfani a Kabul.

Vogliamo chiudere la pagina e dare di gomito al vicino sul tram sussurrandogli: “Cazzo che libro….!”

E quei libri hanno il potere del sogno perché frullano il quotidiano e dietro i suoi banali segni ci mostrano l’assoluto. I loro autori sono uomini che, chiusi tra quattro mura, costruiscono un universo. Hanno il potere. Il potere del sogno.

Ad ogni modo, non è sempre domenica, darò ancora fiducia a Ildefonso.

Vediamo quanto ne abusa….


Gughi

1 Comments:

Blogger Il connestabile ha sostenuto

E' vero! La letteratura è un sogno potente a cui mi sono abbandonato spesso: i racconti di Borges (ricchi di avventurieri, sicari implacabili, assolate strade di Buenos Aires ed enigmi insolubili) oppure i romanzi di Stendhal, i cui personaggi sono così incredibilmente "predestinati". Ancora: quante volte sono salito a bordo dell'Hispaniola, e sono fuggito a perdifiato dalle grinfie di Long John Silver! Il problema è che talvolta la vita ed il lavoro ti trascinano via: ci sono i conti da pagare, e lo spazio per i libri si assottiglia. Che peccato! [Ricordo che tempo addietro l'Architetto ha scritto un post su Disneyland. Ebbene Disneyland è, unico esempio tra tutti i parchi a tema, il solo nel quale si ritrovano certe magie e certe atmosfere che arrivano direttamente dai romanzi di avventura. questa aggiuta vale come commento a quel post "antico"]

11:13 AM  

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