venerdì, settembre 14, 2007

Gothica

Stamattina, accompagnando la Susy in un centro commerciale, mi sono smarrito tra le mura di un grosso distributore di elettronica. Per ovviare alla croniche difficoltà di comunicazione cellulare che mi attanagliano indugiavo di fronte alla parete attrezzata degli auricolari. L’addetta alla parete, baciata dalla natura con un peso più o meno pari ad una cassaforte tipo banca di Zurigo ma non con altrettanta generosità munita in altezza, saltellava nei pressi inguainata in un tanga bianco che sbucava per intero dai pantaloni e che sottolineava una vistosa scritta gotica tatuata sulle reni (credo indicasse le istruzioni per l’uso).

All’improvviso l’aria veniva squarciata da un improvviso vagire di un bambino. L’impalcabile lagna, con lieve accenti metallici, proveniva da un prestigioso cellulare imbustato borsello di un altro utente interessato agli auricolari.

“prontooooo!” urlava cercando di sovrastante il martellante pezzo musicale che immagino avrebbe dovuto indurmi all’acquisto compulsivo.

“No! No! Sono a casa!” ridacchiava senza imbarazzo.
“Ehhhh. Ho fatto qualche lavoretto in casa e mi sono incriccato la schiena” urlava mentre, piegandosi nei jeans attillati, frugava tra gli accessori esposti all’altezza dei suoi piedi.
“No...no...rientro lunedi. Spero mi passi!” diceva rialzandosi con agilità insospettabile in un lesionato alla colonna vertebrale.

Abbandonata la parete degli auricolari mi sono diretto verso l’uscita.

Quante cose si imparano nei centri commerciali.

Guglielmo
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