martedì, maggio 15, 2007

Sbuzzy

Federico non gattona. Si muove, sul modello delle meduse, sfruttando la forza trainante dei piedini e quella propulsiva del sedere. Balzella come un matto per casa alla ricerca del fratello e poi, quando lo trova, fluttua nei suoi pressi. A volte lancia una pallina e, saltellando, la insegue per tutta la casa oppure, perso nei sui pensieri, armeggia con qualche gioco con la testa piegata verso l’oggetto della sua totale attenzione. Quando mi vede sorride. Susanna, un po gelosa, sostiene che abbia un debole per il suo papà. Non passo molto tempo con lui, Riccardo tende a monopolizzarmi, però lo stesso siamo in sintonia. La sera, quando Riccardo guarda la televisione, ogni tanto mi siedo vicino a lui e, tra di noi, mettiamo Sbuzzy. Sbuzzy Boy (“Come si chiama tuo fratello?”chiede qualcuno “Sbuzzy Boy!” risponde con orgoglio Riccardo) gongolante, si appoggia con tutta la sua massa grassoccia a me, felice di essere sul divano a vedere la tv.

Stamattina è arrivato nel lettone verso le 6.00 al traino della Susy. Lo sentivo scivolare e spingere nel letto per avvicinarsi a me. Mezzo addormentato l’ho cercato tra le lenzuola. Lui, con una manina morbida e burrosa, mi ha preso un dito e, mi è parso, tirasse la sua mano verso di lui. L’ho tirato a me ed appena l’ho guardato ha iniziato a sorridere. Siccome ancora non ha imparato a dire “papà” gli dicevo “pa pa pa pa pa pa pa pa”. Lui, senza emettere rumore, fissava le mie labbra e poi mimava, boccheggiando come un pesce, l’agognata parola. I suoi occhietti blu, animati da qualche giorno da una curiosità viva e da attenzione, seguivano attenti la lezione. Prendeva allora fiato ed esplodeva in un “Maaammaaa!”. La Susy gongolava (come sanno essere crudeli le madri...) ma il mio piccolino non demordeva e si rilanciava all’assalto: “Mamamama!”

Il suo curriculum continua ad ampliarsi. Oltre a battere le mani ha imparato anche a sputare la pappa. Un giorno, per caso, a sputacchiato in giro un po di pastina. Riccardo, l’egemone, ridendo si è quindi avvicinato a Fede. “Fallo ancora!”gli ha sussurrato tentatore nell’orecchio.. A Federico non è parso vero. Protagonista per un momento ha iniziato, ad ogni cucchiaiata, a sputare in giro tra le risate e gli applausi del fratello. Dopo un po siamo intervenuti redarguendo Riccardo ma pure lo sputatore folle. Riccardo, impersonando ora il fratello giudizioso e fiutando il mutamento del vento, si è quindi tramutato in Savonarola. “No! No! No Fede, non si fa così! Non si sputa!” ed intanto scuoteva il ditino e, dal suo scranno, si sporgeva verso il seggiolone. Ma ormai Sbuzzy era protagonista e nulla, se non la minaccia della scomparsa del piatto (come poi è accaduto) lo avrebbe distolto da quel potente gesto tanto rivoluzionario e luminoso. Alla fine, minacciato della sopsensione del desco, ha desistito. Già perchè Sbuzzy è uno paziente ma che non venga privato del cibo.

Guglielmo
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