mercoledì, maggio 02, 2007

Our Country, right or wrong

Maharidge e Williamson percorrono gli Stati Uniti da anni. Questi loro viaggi, sulle piste dell’America invisibile, hanno loro permesso di scrivere libri intensi. Uno, premiato con il Premio Pulitzer.

Sto finendo di leggere Homeland, un viaggio nell’America post 11/9.

La tesi del libro è che l’11/9 è stato semplicemente il detonatore ed il catalizzatore del malessere che si accumulava da anni in America. L’America, oggetto di questa indagine, non è l’America in vetrina. Non è quella della costa est e ovest, con le su ciclopiche città. E’ quella di quella striscia larga 800/1000 chilometri di cui nessuno parla e a cui nessuno si interessa. Un groviglio di passioni dove le certezze del cittadino americano si sono dissolte nel magma della globalizzazione e dell’automatizzazione. Un posto di lavoro di alto profilo nell’industria o nell’agricoltura è statiosostituito da tre attività part time che insieme non garantiscono un solo stipendio di 10/15 anni fa. I posti di lavoro crescono ma sono lavori mal pagati, senza assicurazione sanitaria, (negli Usa piu’ necessari che mai) e senza prospettive. Wal Mart, una catena di distribuzioone che è il datore di lavoro privato piu’ grande al mondo, fa la parte del leone. Con facilità le famiglie medie scivolano sotto la soglia di povertà. La sera i bambini, scrive Maharidge, vanno a letto con la fame che li tormenta. Non ci sono soldi per curarsi come si deve o per garantire ai propri figli un futuro diverso. In questo clima l’odio razziale (moschee assaltate, discriminazioni verso chi viene da paesi considerati " a rischio") dilaga e la paura del terrorismo spinge ad approvare limitazioni significative dei diritti costituzionali.

Chi esercita la libertà di parola e pensiero denunciando l’odio e denunciando gli errori dell’attuale amministrazione viene messo ai margini ed in condizioni di non nuocere.

Maharidge ritrae un’America sconosciuta: povera, frustrata, spaventata, aggressiva...

Ma, all’orizzonte, si intravede il risveglio dell’America dei Padri costituenti.

“Giusto o sbagliato, il mio paese!” si è detto dopo l’undici settembre. Oggi, dimenticata, si riscopre la frase completa pronunciata da Carl Schurz agli albor del ‘900: "Our country right or wrong. When right, to be kept right; when wrong, to be put right." (quando è nel giusto, vi rimanga. Quando nel torto, sia ricondotto dalla parte giusta).

Questo provano a fare gli autori di “Homeland”.


Il Maresciallo
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