giovedì, maggio 10, 2007

Fine serata

Ho ammirato Connie. Con faccia compresa fingeva di capire di cosa si stesse parlando. Archie diceva "Userò Firefox ed il Wallcracker della Brutus", "Si" chiosava Tec " ma con il Ruptor Beta Max". Dopo circa 2 ore trascorse a parlare di telefoni, Protocolli SSrr e amenità simili il livello intellettuale è cresciuto. Archie ha risfoderato il BlackBerry e ci ha mostrato come si naviga su internet e Tec, per non essere da meno, ha virato decisamente verso i videogiochi. Archie ha cominciato a tremare vistosamente: dopo una giornata in plancia il Comandante Kirk poteva finalmente distrarsi. Ho temuto un malore. Connie, ormai indolenzito e con i crampi sulle guance, continuava ad annuire fingendo di capire di cosa si stesse parlando.

Abbiamo pagato il conto e siamo usciti nell'aria fresca. Mentre ci dirigevamo verso Corso Como per un gelato, quando uno ha salvato il mondo ha fame di zuccheri, abbiamo incrociato Giorgio Armani. Giorgio deve averci riconosciuto perchè lo sentito dire al suo entourage: "E' Guglielmo, con i suoi ragazzi!".

Corso Como era intanto nel suo felliniano splendore. Altri salvatoridimondiparallelli in giacca e cravatta, pallidi per il troppo neon e con lo sguardo vacuo si aggiravano sulla pregiata pavimentazione con bibitoni dai colori improbabili. Gagà dal pettorale gonfio ed il capello sfibrato da phon e gel gongolavano abbronzati come schiavi etiopi. Puttanoni da combattimento regatavano avanti indietro usando le panchine come boe e mostrando al mondo, convenuto li per loro, la mercanzia. La pietra dei panchinoni aveva assorbito il gelato dolciastro dei ragazzini che avevano sgombrato il campo da poco. Noi, un po a disagio, ci raggruppavamo nel nostro fortino. Un nano, con lo sguardo rivolto verso Orione, si avvicinava proponendo o chiedendo qualcosa di incomprensibile. Malgrado il "No grazie!" con cui dolcemente lo ammansivo lui, sfatto, si rivoltava . In una lingua arcana cercava la rissa. Ho sognato che i miei ragazzi, potente schiera del bene, si inalberassero. Ed invece guardavano il piccolo come una minaccia. Li ho visti impugnare i cellulari come Phaser e premere il pulsante del volume sperando si materializzasse un raggio neutronico. Alla fine ho sentito Archie fare con la bocca un suono “Bibup” e dire, nel suo BlackBerry, “Signor, Scott, ci porti via da qui!”. Tec e Connie si sono immediatamente immobilizzati aspettando il teletrasporto temendo che le loro cellule si disperdessero nell’iperspazio.

Ho allontanato con una certa fermezza Brontolo, e dopo aver di fatto raccolto la nostre dose di "vaffanculo", mi sono preparato alle ultime fiammate della serata.

Prima abbiamo incontrato un amico di Tec: Roberto. Il piu' grande esperto italiano di non ho capito beno che cazzo. (Ho chiesto a Tec :"Ma visto che tutti i tuoi amici sono i piu' grandi di qualcosa, a me, come mi presente?" ha taciuto. Ho proposto : "Il più grande (in termini di numero) postatore del Conciliabolo!" .

Alla fine, stremati dalla serata, ci siamo ridiretti verso le nostre macchine. Tec, per la prima volta da anni, non stava sbadigliando annoiato. Si era divertito parecchio. Il Connestabile, malgrado le mie provocazioni, non apriva un dibattito su Sant’Agostino ma si lasciava coinvolgere dal delirio tecnocratico. Prima di salutarsi Tec ha promesso ad Archie la biografia del fondatore di Apple. Ha effettuato un’ottima recensione del volume mimando per tre volte un tizio che si alzava a sistemare l’antenna della tv e bofonchiando parole incomprensibili. I due ridevano di gusto. Connie erta un pochino imbarazzato.

Archie ha giurato che leggerà la biografia. Però ha tanti volumi in arretrato da leggere. Ha promesso che si metterà in pari ed appena finirà il libretto di istruzioni del Minipimer comprato l’estate scorsa passerà alla biografia di Jobs...

Guglielmo
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