lunedì, maggio 07, 2007

Bokeback Mountain

Venerdi sera, nell’ambito del mio cineforum settimanale, ho visionato Brokeback Mountain.

La storia di due ragazzi, che diventano uomini nel film, che scoprono, nella solitudine delle montagne del Wyoming, di provare l’uno per l’altro attrazione.

Trascorsa l’estate, e rientrati nella civiltà, i due, per le pressioni che subiscono, non riescono a gestire il loro rapporto se non con occasionali fughe nella catena del Big Horn.

I due, destini diversi perchè caratteri diversi, vivono la loro vita “normale”. Si sposano, hanno figli, divorziano, vengono licenziati, tradiscono e vengono traditi. Alla fine però il legame con l’altro resta intatto tutta la vita. Uno dei due, che fatica a riconoscere la sua omosessualità, rifiuta di uscire allo scoperto e di andare a vivere in una fattoria con l'altro. E’ condannato a veder la sua vita fallire un giorno dopo l’altro senza trovare la forza ed il coraggio ci cercare la felicità. Perderà la famiglia, il lavoro e la serenità lavorando duramente come cowboy e ritrovandosi a vagare per il Wyoming, che non osa abbandonare, come mandriano. L’altro, che sposa una ricca texana, cercherà di vivere la sua vita con amanti (uomini e donne), combattendo contro un suocero che lo umilia in continuazione, vivendo una donna che non ama e nemmeno stima e facendo frequenti viaggi in Messico alla ricerca di una piacere fisico che l’assenza del suo occasione compagno gli nega. Me nemmeno lui, che desidera solo vivere con l’amato, troverà la serenità.

Il texano morirà, probabilmente pagando con la vita la sua omosessualità, ed Ennis, rimasto solo, comprenderà a quanto abbia rinunciato non seguendo i desideri ed i sogni di Jack.

Un film triste che capovolge gli stereotipi sull’omosessualità. Non sono parrucchieri o ballerini. Sono due cowboy, che non disdegnano la rissa e la rude vita all’aperto. Non sono due stilisti di fama ma due uomini che lavorano duramente a contatto con una natura spietata.

Sono due uomini, due persone, che, per quanto sia sconvolgente per loro e per noi spettatori, si amano per tutta una vita senza mai trovare il coraggio di riconoscere in se stessi e nell’altro l’amore.
Sono due uomini chiusi e sfuggenti che sono se stessi solo con l’altro su quelle montagne immense.

Arrancheranno tutta la vita alla ricerca di qualcosa che è a portata di mano ma che non osano cogliere sprofondando in una spirale di frustrazione, solitudine e dolore che alla fine li perderà.


E' un film triste. Alcune scene, necessarie per far comprendere ciò che accade tra i protagonisti e quindi mai gratuite, sono forti. I protagonisti credibili e bravi. Fa riflettere sull'omosessualità al di fuori degli stereotipi nei quali spesso viene rinchiusa e ci fa domandare quanti vivono nella paura di rivelarsi a se stessi ed agli altri continuando a vievre, copme se nulla fosse, condannadosi all'infelicità.

Da vedere. Per chi non ha paura di scoprire che esistono vite diverse.


Guglielmo
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