martedì, maggio 01, 2007

Bianca

Cosa ci spinge ad allungare la strada che ci porta a casa? Cosa ci spinge a vagare, nel cuore della notte, cogliendo segni di complicità dalla luna, dalle stelle, dalle nuvole e dal vento? Cosa ci spinge a sognare tornei e cavalieri dame e tempeste? Cosa, a scrivere poesie e lettere che non osiamo imbucare? Cosa mette le ali al cuore?

No. Non è l’Amore…è l’innamoramento…

Un’emozione che poco ha a che fare con l’amore e che ci fa perdere il sonno, l’appetito e la voglia di fare.

Lo abbiamo provato qualche volte. Le rare volte che si è realizzato si né dissolto nella piu’ atroce delle delusioni. Perché la persona per la quale perdiamo il senno spesso è solo una proiezione dei nostri desideri e dei nostri sogni. L’amata, in ogni gesto, si trasfigura. Generosa come Madre Teresa, intelligente come Marie Curie, coraggiosa come la Pulzella d’Orleans, seducente come Yvonne de Carlo, luminosa come Grace Kelly, forte come Eleonora d’Aquitania…ed alla prova dei fatti nessun essere umano incarna tutte queste immense donne contemporaneamente (in caso contrario l’umanità dovrebbe preoccuparsi di questa macchina da guerra pronta alla conquista del mondo…). E se poi questa mirabile donna è anche impegnata e, pur tentata, ci respinge, la sua castità, forza e fedeltà si aggiungono al suo vastissimo repertorio di virtù.

E dunque questi innamoramenti, che magari trovano anche un riscontro, divengono pietre preziose che custodiamo nei nostri ricordi come talismani.

Tutto questo, perché quella luce folle che brilla negli occhi acquosi, quella paralisi che quasi blocca il respiro, quell’irrazionale procedere, insomma tutti i sintomi del febbrone, sono comparsi nel mio primogenito: Riccardo, il Cuor di Leone. L’oggetto del suo amore, un classico: alta, capelli fluenti, occhi verdi, dolcissima con i bambini, brava a scuola, un sorriso scintillante e, come spesso accade, piu’ vecchia. Nove anni. Il suo nome, capace di far tremare le vene. Bianca.

Abbiamo trascorso tre giorni al mare con un gruppo di amici. Riccardo, istupidito, la seguiva continuamente. Organizzava ai suo danni scherzi che immagino ritenesse formidabili (si è seduto al suo posto a tavola. Quando gli ho chiesto ragione del cambio di posto, sognante, mi ha detto “Sto facendo uno scherzo alla Bianca”). Una sera l’ho visto farsi imboccare dalla sua donzella e, chiedendo spiegazioni, imbarazzato, come non lo è mai stato con me, ha farfugliato frasi sconnesse.
Lei gli ha regalato una biglia blu come l’oceano. Lui, tenerone, la custodisce come i Beefeaters custodiscono la Corono nella Torre di Londra. Gli ho chiesto: “Ma cosa ti piace di questa Bianca?”. “Tutto…” ha risposto perdendosi nei suoi sogni. Con sua madre ci facciamo grasse risate ma di fronte a lui rispettiamo questo suo sentimento cercando di valorizzarlo. Accompagnandolo nelle stanze di Bianca per un rapido saluto (Riccardo voleva fermarsi a dormire da lei. Ma l’ho ritenuto prematuro…), il nostro è rimasto sena parole di fronte a quella bellezza nel suo pigiama delle Winxs. Lei, come ogni donna, gli da corda.

Che dire…credo che Riccardo serberà per sempre il ricordo di questo innamoramento. Io vorrei proteggerlo e metterlo in guardia ma so che dentro di lui serberà questa emozione che mai sbiadirà.

Il mio Riccardo sta crescendo…

Guglielmo
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