martedì, aprile 24, 2007

Via Satta

Ieri, per una denuncia di smarrimento, mi sono recato nel commissariato della Polizia di Stato di Via Satta. Il commissariato, ed il quartiere in cui si trova, sono il terreno su cui si muovono i poliziotti dei romanzi di Biondillo.

Come ho già scritto è stuzzicante leggere polizieschi ambientati in realtà che si conoscono. Si apprezza l’aderenza al vero dello scrittore e l’immaginazione, conoscendo i luoghi, è libera di spaziare su trama e personaggi. Insomma, la scrittura assume una consistenza diversa. Inutile dire che i grandissimi, pochi, quando scrivono non hanno bisogno di simili vantaggi. Se uno legge Steinbeck immagina i frutteti e le valli della California. Se legge Stevenson, anche solo in italiano, sente l’odore del legno marcio dei vascelli e la sabbia scricchiolare sotto gli stivalacci.

Mi sono dunque chiesto che effetto faccia la lettura dei romanzi di Biondillo ad uno che non sia di Milano e al quale “Quarto Oggiaro” non evochi nulla.

Ma ancora di piu’ mi sono chiesto che effetto faccia fare il poliziotto in quel commissariato e leggere le storie di polizieschi ambientati sul proprio “posto” di lavoro.

Con questa curiosità letteraria sono dunque entrato nell’edificio che in Via Satta amministra l’ordine pubblico.

E così, mentre osservavo le occhiaie del sovra intendente che armeggiava con la tastiera, mi chiedevo chi, tra i poliziotti che in borghese si aggirava per i luminosi corridoi della palazzina, potesse essere l’ispettore Comaschi o Ferreri. Intanto rispondevo solerte alle domande mentre il poliziotto lottava con il mouse e con la noia e la stanchezza. Fuori, oltre la finestra, il caldo surriscaldava il verde appena scosso da una brezza. Due poliziotti in borghese, manette in vista e pistole volutamente mal celate, prendevano radio e caschi da moto e, con sguardo truce, si gettavano nella mischia.

Scrutavo anche il sovraintendente in attesa di una varco nella sua concentrazione per scoccare una domanda che , ne ero certo, avrebbe spezzato il nostro balletto poliziotto cittadino.
L’avvio della stampa, una lieve vibrazione da sotto il tavolo, è stato il segnale.
“Posso farle una domanda?”
“Dica” ha detto un pò sorpreso.
Ho scelto con cura le parole.
“Una curiosità...lo sa che c’è uno scrittore, che immagino viva in zona( ho gettato lo sguardo oltre la finestra), che scrive di questo commissariato? Che parla di due poliziotti, due ispettori (non un commissario. Ma due ispettori. Vicini a lui di grado dunque), che lavorano qui?”
Gli occhi stanchi, non solo per mancanza di sonno, si sono illuminati. Un lampo di curiosità, forse di orgoglio.
“No..no...è la prima volta che qualcuno me ne parla...” non ha saputo, per l’improvvisa deviazione della denuncia, articolare altre domande ma vedevo che voleva continuare a parlare.

“Sono belli...pensavo che l’autore si fosse fatto vivo...le do il titolo?”
“Si...Si..” ha detto prendendo la bic ed un foglio bianco.
“Biondillo...editrice Tea...sono due libri. Per cosa si uccide...”

Ho restituito la denuncia firmata: “a posto...?”
“A posto...”
“Grazie...”“Grazie a lei...”

Spero che compri i libri e che sparga la voce nel commissariato. Fossi l’autore avrei regalato una decina di copie a quegli uomini.

Alla tv i poliziotti paiono sempre impegnati a fare sesso, a mettersi il gel sulla piega e ad arrestare narco trafficanti alla Miami Vice. Quello di ieri era un poliziotti di quelli veri. Che lotta con la busta paga ed intanto consuma le scarpe a furia di stare in strada. Con un pò di pancetta e la barba sfatta da turnista. Ma in quel lampo begli occhi ho rivisto l’orgoglio e la curiosità di quando, ragazzo, è entrato in Polizia.

I libri di Biondillo, con tutti i limiti possibili, riportano questi poliziotti.

In lotta con il mondo e spesso con se stessi svolgendo lavoro logorante e spesso poco gratificante, dimenticando, nella routine, che per un cittadino impaurito o in pericolo, la comparsa di una Gazzella o di una Pantera spesso significa salvezza.


Guglielmo

1 Comments:

Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

La Tartaruga corregge....si chiama Ferraro...

2:36 PM  

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