mercoledì, febbraio 07, 2007

abbandono

 Era lì, intento a prendere un giochino da un altro bambino, pochi secondi prima si era accertato che fossi ancora lì, vicino alla parete. Poi si era girato, aveva osservato gli altri sette bambini, studiato quale giochino avessero, e una volta scelta la preda, gattonando come un missile si era gettato ad impossessarsi di una collanina. Poi si era adagiato e aveva cominciato così a giocarci. Osservava, di tanto in tanto, un altro bambino che piangeva come un disperato con gli occhi fissi alla porta; in attesa forse che riapparisse quella madre snaturata che l'aveva abbandonato; e lo guardava con un piccolo ghigno agli angoli della bocca: ahah, il mio papà è lì e mi guarda... e te sei solo, tiè.
 Chissà cosa è accaduto quando si è girato e io ero già sulla strada dell'ufficio? Avrà pianto anche lui? O si sarà fatto forte di quello che gli ho detto da casa all'asilo? Avrà guardato fuori dalla finestra, nel grigiore di una giornata invernale milanese pensando di vedere il suo papà lì attorno al telefono?
 Penso a quegli occhioni che mi hanno guardato pochi secondi, alla ricerca della conferma della mia presenza e del mio assenso alle prime razzie ai danni degli altri bambini. Penso che quando ha visto che non c'ero più, si è messo a battare il tempo della canzone dei red hot chilli peppers che balliamo insieme alla sera, in attesa che uno dei due responsabili della sua esistenza, ritorni per portarselo a casa.
 
tec
 
ps: in realtà appena entrato al nido si è completamente disinteressato di me...

1 Comments:

Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Vuol dire che è sicuro che qualcuno tornerà a prenderlo.

12:32 PM  

Posta un commento

<< Home

Creative Commons License