mercoledì, gennaio 10, 2007

Ricaricatevi voi!

 E' interessante notare come alla vigilia del summit del governo a Caserta, la prima preoccupazione di Bersani sia quella dei costi di ricarca delle prepagate.
 Ora, anche io penso che la ricarica sia un costo che rappresenta per il distributore (tabacchino o banca) e per l'operatore praticamente un utile netto (anche se entrambi sostengono dei costi per una ricarica), e che i volumi di ricariche giustificano un abbassamento del suddetto costo. Penso anche però che la prepagata sia una "anomalia"/"caratteristica" tutta italiana.
 Se proprio vogliamo andare a spulciare le voci di ricavo di un operatore telefonico, mi domando come mai sopravviva ancora lo scatto alla risposta (che wind, all'epoca, non praticava e infatti aveva presto un buon numero di subscriber che facevano telefonate corte), o come mai i costi legati al traffico dati siano così alti (lasciamo perdere i geni che scaricano i film con il cellulare, vah).
 Però la cosa che mi fa innervosire di più è che sia il governo a dover intervenire. Sulle ricariche si era già espressa l'autorità garante delle telecomunicazioni. Se non è stata seguita, delle due, una: o non ha potere e non serve a nulla, o ha potere e deve farsi valere. E penso, non tanto alle ricarche quanto agli operatori virtuali dei quali si parla da anni ma in Italia non si fa nulla (anche se il modello, forse non funziona, vedi Virgin).
Penso anche che il governo debba intervenire su questioni un po' più serie: perchè benzina e gasolio sono aumentati seguendo il rialzo del petrolio fino a quota 70 e passa e oggi che è a 55 il prezzo non è sceso? Perchè quando acquisto un litro di gasolio finanzio ancora la missione in Kosovo (se non la campagna d'africa?). Perchè, sempre per stare nel territorio di Bersani, non c'è ancora una vera liberalizzazione delle utilities? Perchè, per toccare il governo, le pensioni non si toccano? 
Ma se il problema oggi è il costo di ricarica, ne dobbiamo fare di strada.....
tec

2 Comments:

Blogger L'Architetto ha sostenuto

Qualche commento.

Il tema del costo di ricarica e' squisitamente politico. Il governo (che ho votato...) dopo avere tolto da una parte deve ridare dall'altra, ed il poter dire che ridara' ai piu' deboli (sui quali i costi di ricarica in percentuale incidono di piu'...) e' sicuramente un ottimo argomento per alzare la fiducia generale sul suo operato. Quale vittima migliore di un settore che ha tutti i suoi addetti assunti nei call center e genera margini al 50% e quindi non potra' lamentarsi o minacciare cassa integrazione?

Il fatto che l'authority non possa fare nulla e' perche', tranne che nelle tirannie, in economia di mercato nessuno puo' stabilire il prezzo di un bene sottoposto alle normali logiche competitive. Perche' non si abbassa il costo del pane allora, che come abbiamo visto ha un prezzo al kg superiore a quello di un Panettone? Non e' il pane piu' necessario del cellulare ma non ha anche li' dei costi "invisibili"?

Sui virtuali bastera' aspettare qualche mese, ma anche li' non sara' l'authority ad aver fatto qualcosa ma la semplice competizione. Infatti ci saranno operatori con grossi investimenti su reti che hanno ppoco traffico (the magic number...) a rivendere spazio a qualche virtuale. Vedremo poi cosa succedera'.

Infine, va ricordato che in altri paesi il costo di ricarica non c'e' ma:
- Finito il credito non si ricevono piu' le chiamate
- La ricarica ha una vita fissa (3/12 mesi) che non viene prolungata da ricariche. Per capire, se ricarico oggi 50 euro, tra tre mesi quei 50 euro scadono, sia che ricarichi o meno.
- Il costo medio per minuto e' piu' alto (andiamo dal 20% in piu' di Uk al 200% della Germania)
- Le offerte piu' interessanti richiedono che il cliente si "impegni" a restare con l'operatore almeno 24 mesi

I costi di ricarica sono quelli che si chiamano un "quick win": ottima visibilita', beneficio immediato e tangibile al consumatore (a meno che non risalgano i prezzi...), poco danno al governo dalle aziende coinvolte.

Di certo non ci sara' lo sciopero come quello dei tassisti: e mettere le mani sui costi della benzina forse e' un filo piu' impegnativo e il danno per le casse del governo piu' alto...

10:58 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Il prezzo della benzina è sceso. Da un massimo di 1,4 ora è a 1,195.

Il costo di ricarica è un balzello. Su 20 euro, 5 euro di ricarica sono il 25%!

E' piu' corretto aumentare le tariffe piuttosto che questa tassa.

Non mi pare che le compagnie telefoniche (come la maggiro parte delle società nel nostro paese) operino in un vero regime di concorrrenza. e si che gli utili lascerebbero intuire che qualche margine per la concorrenza ci sia.

Il Governo sta facendo qualcosa e qualcosa farà. Sorprende che questio zelo concorrenziale non sia emerso con Super Silvio il quale la parola concorrenza pare allergico.

9:46 AM  

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