sabato, gennaio 06, 2007

F.

F. ha tra i 60 ed i 70 anni. E’ la madre di un’amica di Susanna. Un giorno, in visita a casa sua, feci deragliare la conversazione, un rischio ben poco calcolato, interrompendo i soliti convenevoli sui bambini con un: ”Lo sta leggendo Lei? Bello?”.

Era “Il periplo di Baldassarre” di Amin Maalouf. Le, come investita da un fascio di sole, si illuminò: “Bello…se vuoi te lo presto…”.

Non accettai ma, sulla fiducia, il giorno seguente lo acquistai e lo divorai. Da li, incontrandola nuovamente per caso, mi suggerì qualche altro titolo di Maalouf. Imparai così a conoscere ed amare questo scrittore.

Accade così che, le rare volte che ci vediamo, studiamo a lungo la situazione attendendo il momento migliore. E poi, tra le ironie di sua figlia e mia moglie, in pochi minuti comprimiamo titoli ed autori. F. ha un modo di curioso di fare quando parla di libri. Lascia vagare il suo sguardo verso l’alto come se nel firmamento, di fronte ai suoi occhi calmi, scorressero infinite parole e lei, scovandole sin dietro le nubi, scegliesse le piu’ belle ed adatte.

Lo scambio è divenuto reciproco e nel tempo, grazie a lei, ho conosciuto Oz, Yeoshua, Grossman, Rampini. E quando cito un autore che conosce e che amo, prima che io possa dica alcunché, mi dice, con il volto di un’innamorata : “Bellissimo!”.

Cosi’ ha detto di Tiziano Terzani che legge da anni.

E’ bello scoprire qualcuno che ama gli stessi libri che amiamo noi. E’ bello scoprire di aver condiviso le stesse emozioni di fronte alle stesse pagine. L’altro giorno, in visita da lei per le nostre festività, le ho chiesto a bruciapelo: “Qual è il suo preferito di Maalouf?”.

“Leone l’Africano” ha risposto senza esitare.

“Anche il mio…ma sa quale libro mi ha fatto piangere ed io non ho mai pianto leggendo?”ho detto.
“Gli scali del levante” ha sospirato lei.
Le ho sorriso.

Prima di uscire, allora, mi ha raggiunto . Quasi imbarazzata, carezzando la copertina di un vecchio libro, mi ha detto “E’ molto bello. Il mio autore preferito…”.

Mi ha messo in mano una vecchia edizione Longanesi de “La famiglia Moskat” di Isaac Singer.

L’ho iniziato a leggere la sera stessa. E’ la storia che si snoda dai primi anni del ‘900 della famiglia di Reb Meshulam Moskat, un ricco ebreo di Varsavia.

Un libro denso come il sangue dove la comunità ebraica di Varsavia riemerge dalle tenebre della
Storia in tutta la sua ricchezza e complessità.

E la storia dei Moskat ma anche la Storia di un popolo lacerato tra la nostalgia del passato e la modernità. Terrorizzato dall’assimilazione e quindi dalla scomparsa come popolo e sognante una terra dove diventare nazione. La Storia di un popolo scelto da Dio e impastato di un misticismo e di una spiritualità oggi sconosciuti.

Uno di quei libri, che si leggono di rado e che sono scritti solo dai grandi, dove alcune frasi e parole sfolgorano sulla pagina. E leggendole si rimane sospesi per alcuni istanti perché si ritrova un pezzo della propria vita o si comprende un pezzo di quella degli altri.

Alcune frasi sono dolorose e taglienti:”Caro Padre che sei nel cielo, cancella il capitale che hai investito nel Tuo popolo d’Israele. Poiché chiaramente, Onnipotente Iddio, non ti renderà alcun profitto!”

E la storia di una società antichissima radicata in riti e tradizioni di millenni prima. Un popolo in perenne esilio che comprende che l’unico modo per sopravvivere e tener viva la patria che ha nell’anima. Un popolo travolto dalla modernità e che poco a poco perde la sua identità.

E l’avrebbe persa, probabilmente lentamente, se di li a poco, su quel popolo splendido e tragico non fosse giunta la bestiale furia nazista che non distrusse “solo” un popolo ma che precipitò una civiltà ed una cultura luminosa in uno degli abissi piu’ profondi mai concepito dall’Uomo.

“La morte è il Messia”

Guglielmo

3 Comments:

Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Ma hai letto Moskat?

2:38 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

Sperando di fare cosa gradita, ho eliminato io i commenti con nomi e cognomi.

Il senso del commento di gughi non si capisce, ma tanto questo accade sempre con lui
;-)

6:33 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Ma era bello leggere questi
commenti!

6:43 PM  

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