domenica, dicembre 31, 2006

Mario

Alcuni anni or sono condussi una sferzante battaglia per la libertà di Parsifal.
Parsifal era un bellissimo pesce tenuto prigioniero in una vasca (“inadatta” avrebbe sentenziato la Protezione Animali in seguito) nella vetrina di un ristorante pizzeria situato sul percorso che da casa mi conduceva al lavoro.
Riflettendo che pur essendo tutti chiusi in un acquario piu’ o meno grande pensai che per il piccolo Parsifal fosse un’ingiustizia quella di vivere in una vasca palesemente inadeguata alle sue dimensioni.
Per darvi un’idea delle dimensioni del prigioniero vi invito a recarvi in un qualsiasi banco del pesce di un supermercato, cercate il pesce piu’ grande sepolto nel ghiaccio artificiale e ancora non avrete idea delle dimensioni del nostro.

Vedendo la bestia immobile, lo sguardo fisso da pesce (ed in effetti tale era…) fui preso dal sacro fuoco della giustizia.

Organizzai un’articolata campagna di boicottaggio del locale ed una serie di telefonate alla Protezione Animali ed al comando dei Vigili. La situazione era già nota alle autorità ma io amo pensare che il mio modesto contributo sia stato decisivo per la liberazione di Parsifal.

Dopo un paio di mesi un Commando dei Ghisa di zona liberò il nostro scortandolo poi verso l’Acquario Civico.

Per ragioni di opportunità politica dopo l’operazione delle forze dell’ordine ripresi a frequentare il ristorante e guardando con orgoglio la vasca ormai vuota.

Ieri sera, recatomi nel carcere dove Parsifal veniva trattenuto per ordinare cinque pizze da asporto, la vicenda mi è tornata in mente.

Allora, mentre la graziosa pizzaiola iniziava a lavorare la pasta, ho buttato lì: “Ma non avevate un pesce in vetrina qualche anno fa? Che fine ha fatto?”
“Lasci stare…lasci stare…” ha risposto sconsolata.
“Perché?” ho risposto allarmato.
“Sequestrato…sequestrato…c’è in corso una denuncia penale…” il cucchiaio intanto distribuiva con grazia il pomodoro.
“Ma per cosa?”
“Non potevamo tenerlo…pensi…la coda toccava la vasca! Ma come fai a dirlo…sono venuti i vigili…ridevano pure loro…hanno chiuso la via e lo hanno portato via…”
Allora ho ritenuto opportuno entrare nel personale. “Come si chiamava…?”
“Mario” ha quasi singhiozzato lei.
Ho gettato li una ridacchiata affettuosa come si fa quando qualcuno ci confida il nome del nuovo cane o quando si parla delle stranezze di un bimbo.

Lei ha gradito perché ha raddoppiato i funghi ed il prosciutto.
“E’ finito all’acquario civico…in una vasca piu’ piccolo della nostra…pensi lei!””Che razza era?”
“Un piranha erbivoro…come ero affezionata a Mario…”
“Cosa gli davate da mangiare?” ho chiesto mentre amorevolmente ruotava le pizze nel forno a legna.
“Zucchine e filetto!” orgogliosamente ha detto.
E qui mi sono sorti due dubbi: Ma non era erbivoro? Avrò fatto bene a far liberare Mario?(non credo che al Civico lo abbiano nutrito secondo abitudine…

Mentre le pizze abbondantemente farcite e ben cotte venivano infilate nelle scatole ho osato.
“Ma a chi cazzo, mi scusi i termini, ha pensato di denunciare la cosa?”
“Guardi” ha sibilato brandendo la pala con cui ruota le pizze “qualche verde…qualcuno che lo ha visto in vetrina è ci ha denunciato alla Protezione Animali…”
“Certo” ho buttato li con disprezzo “ che il mondo è proprio pieno di teste di cazzo!”
“Già…Buon anno, auguri e grazie….” ha chiosato sconsolata.

La pizza era deliziosa….


Il Maresciallo

2 Comments:

Blogger L'Architetto ha sostenuto

Sono andato l'altro giorno all'acquario ma non ho visto nessun Piranha erbivoro!

1:56 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

E' morto. Si parla di 7 anni fa e Mario ne aveva già 13 all'epoca della sua liberazione

1:11 PM  

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