martedì, dicembre 05, 2006

Click!

L’utilizzo dei cellulari con fotocamera integrata da parte dei giovani è la spia del rapporto tra tecnologia e contenuti.

La sorprendente ed esponenziale evoluzione tecnologica mette nelle mani di chiunque (anche con mezzi limitati) strumenti di comunicazione potentissimi.

E’ possibile comunicare le proprie opinioni e riflessioni ad un pubblico ampio o inviare foto e filmati in tempo reale di ciò che ci accade.

Ma come tutti gli strumenti di comunicazione vi è un senso solo se i messaggi che si inviano hanno un contenuto.

Ed invece, è sotto gli occhi di tutti, i contenuti sono spesso odiosi: umiliazioni o foto personali (se non intime) vengono fatte girare da cellulare a cellulare come testimonianza di presunto coraggio, vendette o semplice malvagità.

Di stamattina la notizia di una ragazzina che ha tentato il suicidio perchè il suo ex fidanzatino (un caratteriale) ha fatto girare foto di lei in bagno...

Ora dico ma quale caratteriale metterebbe in rete le foto della sua ex ragazza in bagno?

Lo stesso che, probabilmente, malmenerebbe e sevizierebbe un disabile, per mettere poi un video su internet.

Lo stesso che fotografa un corpo a terra dopo un incidente stradale o il luogo di una catastrofe.

Nel caso del ragazzi disabile Google è stata chiamata a rispondere della sua “disattenzione” nel permettere che il video si diffondesse.

Credo che chi gestisce questi strumenti debba, in qualche modo, vigilare sui contenuti piu’ estremi.

Sarebbe una salutare limitazione non della libertà ma dell’idiozia (magari stabilendo un'età minima per accedere ad alcuni servizi e prevedendo una responsabilità in capo all'utente per i contenuti inviati).

Infatti i famosi 15 minuti di celebrità sono ormai alla portata di tutti ma paio essere diventati 15 minuti di triste anonimato...

Guglielmo
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