venerdì, novembre 24, 2006

Alibaba.com

Nel 1999 Ma Yuan, trentaquattrenne cinese, di ritorno da un avventuroso viaggio negli Stati Uniti, chiamò a raccolta una ventina di amici nella sua umile casa chiedendo ciò che un amico non dovrebbe mai chiedere: soldi.

Chi mise da parte consigli, proverbi e suggerimenti oggi è un uomo ricchissimo perchè con quei soldi Yuan fondò il sito http://www.alibaba.com/.

Alibaba ( il nome non è molto rassicurante a meno di chiamarsi Aladino) è la porta di accesso alla Cina. 200.000 aziende sparse per il mondo fanno affari con quasi due milioni di aziende cinesi che producono dallo spillo al missile.

Yuan, che guadagna al netto di tutto circa 100.000 dollari al giorno senza fare quasi nulla (ogni azienda paga circa 5000 dollari all’anno di iscrizione), si è limitato ad applicare internet all’indomito spirito capitalista cinese.

Riflettendo su Alibaba e su Ebay ho pensato, per l’ennesima volta, a quanto la rete abbia cambiato le nostre vite.

Oggetti rari, introvabili o un tempo costosissimi sono oggi alla portata di tutti. Flotte di aeri cargo, che avvolgono il pianeta in una fitta rete, consegnano ad ogni ora del giorno e delle notte, prodotti di ogni tipo e dimensione.

Tramite internet chiunque può comprare qualunque cosa e, volendo, improvvisarsi mercante.

Il mio parrucchiere, completamente digiuno di inglese, ha comprato tramite Alibaba una partita di tavole a motore( skateboard a motore) che ora prova a lanciare in Italia. Ha comunicato con i cinesi usando un traduttore trovato in rete.

Un mio collega ha comprato in offerta speciale in un negozio specializzato dei cofanetti di un noto personaggio dei cartoni animati (la rete è anche questo: non posso svelare segreti commerciali che potrebbero essere letti da navigatori interessati...) e li ha poi rivenduti su Ebay a 3 volte circa il prezzo originario.

Si è limitato a mettere in contatto domanda ed offerta (un appassionato che magari vive in Puglia non ha accesso alla fonte diretta...) ricavandoci quella che oggi viene definita una ricca plusvalenza.

Ora sto curando un dvd su Ebay e partecipo ad una folle asta per il suo possesso. E’ una specie di gioco di strategia dove sarebbe possibile studiare il prezzo a cui lo stesso bene è stato venduto in passato e le recenti strategie dei partecipanti all’asta (basta studiare gli ultimi beni da loro comprati e le aste a cui hanno partecipato) per stabilire una linea di condotta.

Volendo un disoccupato, con un minimo capitale, una competenza specifica che consenta di valutare il prezzo di un bene (Connie i libri, Tec la tecnlogia, Archie i dvd) ed un po di esperienza sul meccanismo delle aste e sui partecipanti, potrebbe farne un lavoro.


Ma internet, in questi casi come in altri, aumenta o diminuisce le diseguaglianze?
L’idea che internet sia la grande unificatrice e la grande livellarice è un utopia.

Internet, come tutte le grandi vie di comunicazione e di commercio, arricchisce chi è capace e chi ha accesso ed esclude chi non lo è o chi non ha accesso.

Le diseguaglianze della Cina e il cofanetto di Daitarn III venduto ad un abitante del tavoliere, ne sono la prova lampante.


Guillaume

2 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

and so?
E' la vita che è fatta di disuguaglianze! Non puoi prescidere da questo. Tutti i sistemi che hanno cercato di annullarle, in primo luogo le hanno mantenute, in secondo luogo sono crollati. VUoi che te li ricordi? L'Unione Sovietica, la Jugoslavia, tutti, insomma, i regimi comunisti. CHe, nonstante la propaganda, hanno tenuto in piedi forti disuguaglianze...
Non puoi cambiare la natura.
Internet non fa eccezione.

Ebay è piena di truffatori, di persone oneste, di disperati, di affaristi... è lo specchio del mondo. Ma è anche un canale commerciale che prima non c'era e che ha permesso a tanti piccoli esercenti o imprenditori di allargare il loro mercato di riferimento.

Tec

10:01 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Condivido. Non volevo dire "Evviva Mao!" volevo solo dire che internet regala milioni di possibilità che prima non c'erano.

Regala benessere, permette di condividere, di prendere coscienza e di sviluppare il commercio (che spesso anticipa la pseudo democrazia in cui viviamo)ma non è, come all'inzio forse sembrava, la fonte dell'uguaglianza.

All'inizio non credop che tutto questo sviluppo fosse prtevedibile. Credo che anche la Cina, senza la rete e le sue possibilità , non avrebbe avuto queto boom, sarebbe rimasta relativamente isolata nel cuore dell'India.

La Cina esemplifica bene le diseguaglainze. Ch ha accesso alla rete si arrichisce ma i contadini dispersi nelle campagna a stento sopravvivono.

C'e da dire che altri paesi uscito dall'orbita sovietica ( la Russia stessa) non hanno colto l'opportunità e la potenzialità della rete al meglio.

10:39 AM  

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