martedì, ottobre 10, 2006

Penna Bianca

Forse non tutti sanno che sono iscritto al Glorioso Politecnico, di quei pochi che lo sanno ancora meno sanno che in questi ultimi 4 mesi sto lavorando all'interno del progetto delle 150 ore. In poche parole ti danno 10€ all'ora per svolgere alcune mansioni, nel mio caso "custode" di un'aula. Il lavoro è di per se semplicissimo, devo stare in un'aula e assistere durante le lezioni il professore o fornire della strumentazione chi si presenta previa firma su un registro. Il pagamento viene effettuato tramite bonifico bancario. Proprio per questo motivo in questi giorni mi sono trovato a dover scegliere ed aprire un conto in banca. La procedura (per voi che avete movimenti di svariate decine di migliaia di eurazzi) è di per sè semplicissima, uno va nella banca che più gli aggrada e apre un conto. Totale: 10-15 minuti. Per la mia forma mentis scegliere un conto significa chiedere svariati consigli ad esperti del settore (laureati, laureandi e operatori) e alla fine trovare il punto di intersezione tra la curva della mie esigenze e la curva di offerte delle varie banche. Il modello matematico, molto semplice, consiste nell'interpolazione di alcuni dati tramite splines(per avere una risoluzione ottima), plottare tutto in matlab e leggere sugli assi cartesiani quali sono le coordinate (x offerta,y domanda) e alla fine decidere. Il processo è lungo ma ne vale la pena, la scienza poche volte si sbaglia. Tutto questo processo è inficiato dalla figura paterna che con un pragmatismo degno di Charles Sanders Peirce mi stordisce di esempi per poi giungere alla conclusione che la mia analisi è poco accurata se non totalmente sbagliata. Il mio mondo di analisti ed esperti è spazzato via da una serie di colleghi che hanno provato tutti i conti e in special modo quello scelto da me e sono rimasti totalmente delusi, addirittura qualcuno ha perso molti soldi. Questa volta però non mi sono dato per vinto, citando esperti (che mantengono con la mia famiglia gradi di parentela) ho citato le interessantissime condizioni, ho parlato di tassi, bonifici,mav, rid e molte altre cose di cui nemmeno so il significato preciso (ho preso spunto dagli orali universitari, non è importante quello che sai ma quanto sei sicuro di quello che dici). Ha vinto la mia tenacia alla condizione,però, che stamattina andassi in banca per chiedere consiglio.Accompagnato da mia madre che mi sprona ad ostacolare l'autarchismo paterno, siamo andati dal direttore:penna bianca. Penna bianca sapendo ben poco di quello di cui stavamo parlando ha subito spostato l'argomento sulla classe artigiana che oramai paga tutto tramite internet e che quindi un conto on-line non è niente di speciale, anzi. Sono uscito dalla banca un po' spaventato, se il direttore è così, come sono gli impiegati agli sportelli?
E' meglio quindi un conto in cui il rapporto con questi soggetti è ridotto al minimo e ognuno è "faber fortunae suae"?
E i miei soldi come sono investiti dalle banche?Finanziano progetti per sfruttamenti minorili in india?

2 Comments:

Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Aprire un Conto Corrente è sempre un momento importante.

Lasciarsi guidare dal padre è buona cosa ma senza eccessi.

Il conto on line è una buona soluzione ai tuoi problemi...

10:51 AM  
Blogger L'Architetto ha sostenuto

Ecco finalmente una buona azione del governo: grazie alle proibizioni sul "Copia&Incolla" un grande scritto originale di Bach! :-) Bravo!

Concordo con Gughi: un conto online (pensa a Fineco) a zero spese con bancomat e cdc inclusa mi paiono adatti. Verifica solo che se devi versare dei soldi fisicamente (assegni o altro) non sia un mezzo incubo.

Avrai tempo per un conto piu' complesso come il nostro, dal quale ci sono mvoimenti di migliaia di eurazzi ma, ahime', quasi sempre in uscita!

10:03 PM  

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