lunedì, ottobre 09, 2006

Eutanasia

Ci sorprendiamo quando la religione islamica si trasforma non solo in religione di Stato ma in Stato.

Ci sorprendiamo quando è la religione, con i suoi precetti, la fonte normativa di un paese.

Quando questo accade da noi, non solo non ci scandalizziamo ma anzi assistiamo ad una generale
levata di scudi per giustificare quella che non è ritenuta un'intromissione ma una prerogativa.

Vale, questo, per l’eutanasia.

Ha diritto lo Stato di disporre della vita dei cittadini?

Se un uomo valuta che la sua condizione non è piu’ “vita” e, senza ledere alcuno, decide quindi, senza pressioni o condizionamenti, di porre fine alla sua vita, che diritto ha lo Stato di impedirlo?

Anzi...il sapere che quello che si vive non è una condanna “ a vita”, ma che anzi una via di fuga (fuga dal doloro, fuga dal sentirsi peso, fuga dalla perdita di dignità,) è garantita, non sarebbe uno sprone a vivere ed anzi a sentire l’orgoglio del “tenere duro” nonostante tutto?

E se comunque ad un certo punto le ragioni per “vivere” venissero meno, non sarebbe lecito lasciare che ciascuno disponga, liberamente, della propria vita?

Le motivazioni cristiane sono personali. Ognuno, al momento della scelta, ha modo di valutare e scegliere e, alla farei conti con la propria coscienza e con il giudizio divino.

Ma non si può vietare a tutti per legge ciò che è un precetto religioso di alcuni (anche di una maggioranza).


Guglielmo

4 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

sono in totale disaccordo con te.
Non è mica solo un precetto cristiano/cattolico, il "non-uccidere", ma un imperativo morale dell'Uomo.
Mi interrogherei, fossi in te, su un altro piano della faccenda eutanasia e cioè su cosa accade prima che si arrivi a quella che tu definisci non-vita.
Ma è un discorso lungo...
tec

4:41 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

E quindi? Non lo facciamo?

E poi io sto parlando non di ciò che accade prima ma di ciò che accade allora.

L'imperativo è "non uccidere" non " non ucciderti".....

E questo imperativo dove finsice quando si parla di Iraq?

5:15 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

Questa volta concordo con Gughi. Che l'unico imperativo sia: "fai quel cazzo che ti pare!"

5:25 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Siete scorretti.

10:29 AM  

Posta un commento

<< Home

Creative Commons License