mercoledì, giugno 21, 2006

Napoleone e Lafayette

Eravamo a tavola. Il piccoletto, spalando sogliola e patate della Nuova Caledonia (solito misto patate e zucchine), metteva in campo il suo campionario di faccette. Dopo aver cantato insieme in falsetto, per la gioia della Susy, “Grande, grande , grande” di Mina (il prof fa la faccia romantica e, emulandomi, raccoglie le manine sul petto sospirando) siamo passati alle domande sulla giornata.

Lui, chiedendomi dei nostri amici immaginari (Napoleone, Lafayette e la cosiddetta “mi(s)ciaglia”, protagonisti degli Arsitogatti), butta li tutto d’un fiato:

“Cosa hanno fatto oggi al lavoro NAPOLEONELAFAYETTEEDGAR E LA MISCIAGLIA?”
“Oggi l’han fatta grossa...” dico io.
“Raccontami!”
E li parte l’invenzione. Normalmente quelli che definiamo i “ragazzi” diventano protagonisti di allagamenti, incendi, furti, saccheggi di frigoriferi e distributori di gelato e reati d’ogni sorta. Chi si para sul loro cammina finisce inesorabilmente con il sedere morsicato ed inseguito dai due pattugliatori. (il piccoletto è convinto che i “ragazzi” trascorrano le loro notti pattugliando i dintorni della sua residenza per proteggerlo dal buoi. Una notte, immersi nel buio di un parcheggio, ha preteso che chiamassi Napoleone e Lafayette per proteggerci. Solo quando mi ha detto di aver visto gli occhietti dei due balenare nella notte si è tranquillizzato)

A quel punto è stato il mio momento di chiedere:
“Come è andata all’asilo?” Non ero ancora arrivato a “and...” che il piccolo mi ha interrotto”Bene, non ho fatto niente” e mi ha fulminato.
Allora ho ripreso:
“C’era il Niccolò?”
“Si!”
“C’era la Valeria?”
“No! E’ andata a Milano” ha risposto a vanvera.
Ho iniziato quindi ad inventare nomi di bambini:
“E il Michelino c’era?”
“Ma chi è Michelino?” risponde spazientito chinando il capo e mostrandomi occhi feroci.
“Il tuo compagno...”
“Io non ho amici che si chiama Michelino!” grida brandendo con un pugno sopra il capo un immaginaria bottiglia d’acqua con cui colpirmi.
“E Alessandro c’era?”
“Si!” dice lui calmandosi.
“E Giovannino?”
“Io non ho amici che si chiama Giovannino! Ma dai.....” Urla di nuovo imbufalito...


Stamattina, rientrando da una pedalata mattutina, l’ho trovato in pigiama che mi aspettava:
“Ciao papone!”” ha urlato le braccia al cielo.
“Ciao topo!” ho risposto con pari entusiasmo.
“Ascolta papi!”
“Dimmi.”
“Dobbiamo comprare la piscinetta per il Fede!”
“Fede?” faccio io. “E chi è ‘sto Fede?”
“Non cominciare!” Urla lui con gli occhietti ridotti a fessure ed il corpicino teso come un baccalà!”
“Mamma!” Urla correndo i bagno dalla Susy.

“Cominciamo! Mamy,il papà comincia!”

A quel punto, ormai il piccolo era in un crescendo rossiniano di tensione, non ho potuto far altro che giocare il jolly: “Allora, chi vuole aiutarmi a tirare fuori la Corolla dal box e a portarla su per il rampone?”
“Io!”” ha urlato virando dal furioso all’entusiasta e facendo scattare il braccino verso il cielo.
Tutto si è ricomposto...

Guglielmo

4 Comments:

Blogger fracanappa ha sostenuto

Non si prendono in giro i bimbi piccoli! (ti direbbe The Pink Panther).
Fargli spingere una Corolla Su per un rampone poi, è disumano

3:12 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

conserva ancora la mia macchinina (peraltro una delle 5 più veloci al mondo)?

3:15 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

3:38 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

La macchina di Connie è entrata nel novero delle sue preferite. Quando giochiamo è a sua completa disposizione. Ogni tanto me la presta. Se chiedo"Ma chi te l'ha regalata?".
"Connie!" risponde fiero.

3:48 PM  

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