martedì, aprile 11, 2006

Una riflessione

Finito il clamore e le alterne sfortune, ammessa la sconfitta (Silvio certo non ha vinto), sarebbe opportuno muovere le prime riflessioni serie sul risultato delle elezioni. Vorrei evitare di rinfacciare alla sinistra ciò che andavano dicendo ("ha fatto questa legge per non farci vincere!" mentre hanno una larga maggiornaza alla camera proprio in virtù di questa legge), vorrei evitare anche di fare la stretta conta dei voti (vedeteli voi, sono interessanti) o di andare a contare le schede. Vorrei solo sottoporre alla vostra attenzione una riflessione. Siccome mi piace la Politica - quella seria - e le sue categorie eterne, ho fatto de "il principe" la mia personalissima bibbia. In uno dei capitoli più interessanti - il xiii - rubricato "de militibus auxiliariis, mixtis et propris", si tratta di quali milizie il Principe debba fare uso e perchè.
Afferma il Machiavelli che "uno principe pertanto savio, sempre ha fuggito queste arme e voltosi alle proprie, e ha volsuto più tosto perdere con li sua che vincere con li altri, iudicando non vera vittoria quella che con le armi aliene si acquistassi". E' tutto molto chiaro, a mio parere. La politica italiana pare non aver imparato nulla negli ultimi 500 anni, anzi. E allora eccoci qui, a tribolare, a titolare cose false - come stanchi cori da stadio alla fine del match - e a pensare che il sol dell'avvenire splenda per noi... fino a quando ci accorgeremo del fatto che la vittoria è ben altra cosa, e che forse cosa peggiore di non saperla distinguere è solo non saperla sfruttare.


Noi fummo i gattopardi, i leoni, e dopo di noi verranno le jene e gli sciacalli
Creative Commons License