martedì, aprile 11, 2006

Isoradio

Ammettiamolo, quando sono usciti gli Exit poll ero convinto che la serata elettorale sarebbe stata un trionfo. Lentamente, con il calare delle tenebre, si è affacciato lo spettro di un capovolgimento clamoroso.

Dopo il torneo intercontinentale di calcio con vasca da bagnetto per neonati tenutosi in corridoio mi sono attaccato alla tv.

E’ stata una serata incredibile. Saltavo di qua e di la seguendo Fede, Mentana, La7 e Vespa. Il dibattito era pacato, al limite dell’ironia. Luxuria guardava spaesata Mentana e poneva domande ingenue che forse Mentana voleva rivolgere a lei. Alemanno fiutava l’aria e sentiva odore di ribaltone. Scajola continuava a ricevere bigliettini con il logo del suo partito su cui i risultati della Campania si sembravano volgere per il meglio. Le telecamere del tg5, libere dai lacciuoli della par condicio, spiavano alle spalle del Ministro.

La festa in Santi Apostoli veniva rinviata di ora di in ora ed ogni collegamento era il pretesto per sommergere di fischi l’inviato di Rossella. I minuti passavano e la pastiglia, come la chiamava Mentana, era sempre piu’ simile ad un’aspirina pronta per essere spezzata.

Sugli schermi continuavano a scorrere i dati percentuali del Senato quando oramai era chiaro che contavano poco. Nessuno che chiarisse che alla fine erano un paio di regioni nelle quali si giocava tutto. Il centrosinistra intanto continuava ad accanirsi sulla legge elettorale senza capire, o fingendo, che la legge influiva nulla (a meno di creder che con le preferenze potessero cambiare le percentuali...) anzi...

Fede, addirittura gradevole, continuava, insieme ai suoi ospiti, a difendere Silvio ed eleggendolo a vincitore vero del tenzone.

Intanto la pastiglia si assottigliava anche alla Camera. Sul niente si continuava a discutere del futuro e tutti si sbilanciavano senza conoscere bene la legge es senza essere sicuri dei risultati. Scajola ed Alemanno continuavano a sorridere, darsi di gomito e scambiarsi bigliettini. Ad un certo punto, sorpresi a sgomitarsi da Mentana, ammettevano candidamente “Siamo compagni di banco anche in Consiglio dei Ministri!”.

Alle 2 ero tentato di mollare ed andare a letto ma non ce la facevo a staccarmi dal video. La beffa era in agguato e volevo, da buon interista, sorbirla tutta sino alla feccia. In un momento di scoramento, quando il sorpasso del monolocale sembrava certo, ho pensato “Cazzo ma io non vinco mai?” e mi sono sentito parecchio triste. La serata proseguiva. Iniziava il balletto di Fassino ed il dato della Campania sembrava sempre piu’ in bilico. Pannella iniziava lo show “Partitocrazia, democrazia, plutocrazia, Rosanelpugno e abolizione del Concordato”.

Mancavano 45 minuti alle 3 e bastava fare un paio di conti per capire che la Camera era del centro sinistra. Nessuno però, in tv, sembrava farci caso sino a che Vespa, a mente con gli amici, diceva che malgrado il margine fosse sottile era ormai irrecuperabile.

E qui esplodeva la gazzarra. Un Fassino tesissimo e provato dalla lunga campagna elettoprale scendeva in sala stampa e, nello stupore generale, mio compreso, si denunciava vincitore. Prodi, dal palco dei Santi Apostoli, pronunciava il discorso della vittoria. Io, come tutti, restavo attonito. La Camera era vinta ma il Senato? Si può governare un Paese cosi? Secondo me no. Secondo Scajola pure perchè, perdendo la sua simpatia, si scagliava contro il comizio sudamericano e parlava di golpe. Mentana, equilibratissimo, ribatteva che si trattava di operazione di facciata piu’ che legittima. Su Rete 4 intanto, Fede interrompeva il dibattito per rispondere al suo cellulare? Chi era?
Una signora da Londra che voleva sapere che fine aveva fatto il suo voto! Come è disponibile Emilio con gli elettori. Addirittura da il suo cellulare per spiegare che fine ha fatto il voto dei residenti all’estero. Sta di fatto che dopo qualche frase di circostanza riprendeva il dibattito. Dopo poco Fede si lanciava in un monologo contro l’affermazione di vittoria di Fassino.

Bondi, intanto, affidava a Mentana un messaggio che lasciava poco sperare sulla tranquillità dei giorni a venire.

Erano le 3.03.30 secondi, scandiva Mitraglia, la notte era conclusa. Andavo a letto con una sensazione di angoscia. Il paese è diviso.

Mi sono addormentato pensando alle parole sensate di Veneziani “Chiunque governi deve capire che non può governare contro nessuno...”.

In automobile, stamattina, la prima stazione intercettata era Isoradio.”Traffico intenso intorno a Roma!” Ho temuto si trattasse di carri armati...era solo un incidente.

Guglielmo
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