giovedì, febbraio 23, 2006

Non immaginavo nemmeno, quando....

Leggo nei tuoi occhi lo stesso orgoglio, che nessuno vede ma che io provo, di camminare al tuo fianco. Allora ci osservo nel riflesso delle vetrine. Un omone intorno al quale un piccolino disegna traiettorie sempre piu’ grandi. Quel pon pon giallo che rimbalza nell’aria mentre corri fingendo di non sentire che ti sto chiamando.

O quando mi guardi negli occhi e, dalla trasparenza del tuo sguardo, senza leggere le parole che sussurri nel rumore assordante dell’Iper (hai paura che qualcuno le oda?), capisco cosa pensi e cosa vuoi fare. E tu, guardando solo la mia faccia, senza che io parli, capisci se puoi o no.

O quando si avvicina qualcuno che non conosci. E guardandomi aspetti che ti faccia capire se ti puoi fidare o se devi venire tanto vicino che la mia mano si possa posare sul tuo capo.

O quando metto un cd in macchina e mi dici “Metti la nostra preferita…”

O quando la sera, nel buio che precede il sonno, ti racconto improbabili storie di Re, soldati, piloti di aerei, pesci, tartarughe, principi e leoni e, quando hai socchiuso ormai gli occhi, ti chiedo “Stai dormendo?” e tu sussurri “Si papi…”. E quelle storie, che invento per te, prima di te non esistevano.

O quando urli il mio nome perché ti venga a salvare dal solletico e dai baci della mamma. Come è bello pensare che al mondo ci sia qualcuno che si fidi di me sino a pensare che lo possa salvare da tutto.

O quando camminiamo e mi prendi la mano o mi chino al tuo fianco sussurrandoti parole all’orecchio.

O quando al mattino, mentre ti lascio all’asilo, mi prendi la faccia tra le mani fredde e mi dai tre baci (uno sul naso e due sulle guance) e mi urli da dietro il vetro “Ciao Papi buona giornata…”.
Quando risalgo la Corolla mi sembra vuota e se incontro un camion dell’immondizia mi viene da dire “Guarda il Talle!” ma poi mi ricordo che sei già sceso…

O quando la sera giochiamo con le macchinine e tu ricordi quelle che mi piacciono e me le metti da parte. O se mangi un gelato mi chiedi se ne voglio uno e me lo porti mentre aspettiamo che parta il dvd (“il mio preferito…”).

Stasera, tua madre, mi ha ricordato del tuo primo giorno di vita. Quando mi presentai a te con in mano una giostrina da appendere alla tua culla. La pagai la folle cifra di 48 euro ma sono stati, come disse tua nonna materna, i soldi meglio spesi di tutta la mia vita. Ed ero li, impreparato, ad aspettare che tu mi riconoscessi o che sorridessi per quei mostruosi pupazzetti.

E non sapevo, non immaginavo nemmeno, di quando….

2 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

quando cosa?
quando ti ha mandato a quel paese?
;-)
ps: gli hai già preso il regalo di compleanno?

10:02 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Non ancora...

10:54 AM  

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