martedì, febbraio 14, 2006

Lasciarli andare...

Come se ne vanno i figli?

Attraverso gesti di rottura, maturati anche avanti negli anni, con i quali, uscendo dai sentieri che i genitori hanno, in alcuni casi, tracciato, affermano la loro autonomia ed unicità. (Questa rottura, che per alcuni si realizza con una scelta lavorativa o con una scelta di una vita diversa, è spesso per i genitori un trauma. Un trauma che da un genitore lungimirante può essere vissuto, pur nella rottura, come il segno di un cammino di riflessione e maturazione coerente però con l’educazione ricevuta.)

O attraverso la capacità di regolare le distanze. Capacità cioè attraverso l’ascolto, il dialogo e l’accettazione dell’altro di rivisitare la propria relazioni con i genitori alla luce del tempo che passa.

Saremo noi in grado di lasciare andare i nostri figli?

Capaci di lasciare che sin da piccoli, sorretti dalla fiducia e dalla consapevolezza che noi genitori siamo “in attesa del loro ritorno”, il loro sguardo si rivolga altrove. E riconoscendo loro, dandogli fiducia, la possibilità di dirci dei “no” ed il diritto di agire alla luce della propria coscienza. Capaci di attendere che prima di comunicarci qualcosa, maturino dentro di se ciò che è accaduto e che ci rivelino in seguito, con domande magari sommerse che dovremo saper ascoltare, ciò che passa nei loro cuori.

E questo il cammino per lasciare che i nostri figli sperimentino e divengano cosi’ individui autonomi e maturi.

Comprendere che l’amore non è un credito da ripagare con la sottomissione è il primo passo di questo cammino.

Per usare la bella metafora di un amico, noi vogliamo creare un vaso bellissimo usando tutti in colori e le forme che la nostra mente è capace di sognare. Ma dovremo essere capaci, un giorno, di lasciare che i nostri figli, seguendo la loro strada, diventino artefici di se stessi. Usino la creta che gli è stata donata, e sulla quale abbiamo abbozzato delle forme, per creare un vaso nuovo ed unico. E se permetteremo che il fuoco dell’esperienza e della sofferenza rimodelli e plasmi queste forme allora il vaso diverrà un’opera bellissima sempre in divenire.

C’è tempo nelle nostre giornate per affrontare la fatica di fare tutto ciò?

Dobbiamo trovarlo…


Guglielmo
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