giovedì, febbraio 16, 2006

Cabernet

Uno dei momenti di maggior imbarazzo per un uomo, ma non per i seguaci di Mr. Darcy, e quando a tavola con una donna il cameriere porge un assaggio di vino in attesa di una valutazione.

A quel punto, per chi come me distingue a malapena il gasolio dal Veuve Cliquot, le strade sono due: buttarla sul ridere facendo la parodia dell’intenditore oppure fingere di essere un intenditore.

Se la dama in questione non è vostra moglie, che quando vi ha sposato conosceva già i vostri limiti (o quasi...), la serata è destinata al disastro.

Quindi o non si beve vino, adducendo anche motivi religiosi (“Sai, i miei antenati sono indiani Lakota Sioux e in questo periodo difficile per il Grande Cerchio della nazione indiana non mi sento di consumare l’acqua di fuoco che ha distrutto il mio nobile popolo...”), oppure con estrema franchezza di dice “Guardi non capisco niente di vino ma amo il buon bere quindi serva a me ed alla signorina qui presente un pochino di questo prezioso liquido...

Oggi, a pranzo con amici, ho scoperto la terza via.

Il padrone del ristorante ebraico da noi selezionato dopo una rapida visita in Feltrinelli si è infatti presentato al nostro tavolo con una bottiglia di Cabernet di Israele.

Al momento di assaggiare il vino, come in una seduta collettiva di psicanalisi, tutti abbiamo esposto le nostre difficoltà nell’affrontare quel delicato istante.

Il proprietario, che aveva negli occhi la saggezza che la vita regala ad alcuni, ci ha raccontatio questa storia.

C’è un cliente, con il quale si è accordato, che ogni volta si presenta al suo ristorante in compagnia di dame sempre diverse ma accomunate da fascino e bellezza. Al momento di assaggiare il vino, il cliente, fa sempre delle educate rimostrane sulla bottiglia offerta (“Sa di tappo” “E’ troppo giovane” “Troppo aspro...”e via dicendo.)

L’ospite riporta dunque la bottiglia in cucina, attende qualche istante e la riporta al nostro eroe.

La bottiglia a quel punto diventa perfetta e la cena ha inizio.

Ho pregato il nostro simpatico anfitrione di memorizzare le nostre facce.

“La prossima volta che ci vede in compagnia di una donna si ricordi, per favore, di fare la stessa scena...”

Cosi ha fatto.

Settimana prossima porto fuori a cena mia moglie.

Il cammino verso Mr. Darcy ha inizio...

Guglielmo

10 Comments:

Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Stavo per scrivere un post sul ballo il cui inzio era "I duri non ballano".

ci lavoro in serata anche perchè Fracanappa è una specie di Fred Astaire....

4:37 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

http://www.oliopepesale.com/ristoranti/scheda.asp?ristorante_ID=221


La miniera di Re Salomone in via Washington...

Suggestivo e piacevole...

4:53 PM  
Blogger fracanappa ha sostenuto

Non sono assolutamente una specie di Fred Astaire.
Non aprofittiamo della mia assenza per diffondere notizie false e tendenziose.
Nel torbido giro delle balere il sottoscritto è conosciuto come il Fred "Dammmi la clava" Flinstones.

10:49 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Dai Freddy Boy non essere timido. Hai vinto anche una gara di ballo...

Le donne ti guardano sognanti, gli uomini con invidia...

Dai Freddy Boy!

11:06 AM  
Blogger fracanappa ha sostenuto

L'unico ad avere uno sguardo sognate in questo periodo sono io, ma è un effetto secondario degli attacchi di cefalea a grappolo...

3:37 PM  
Blogger io solo io... ha sostenuto

Quarta via: e se invece, anche per cavalleria, ribaldando le regole, i maitres si rivolgessero alle signore qualche volta???
Potrebbero innanzitutto trovare delle intenditrici e leverebbo d'impiccio i 'signori' non intenditori!

Per il ballo, beh, qui la cosa però si complica...
E, scusate la curiosità, ma che gara ha vinto Freddy Boy??

4:09 PM  
Blogger io solo io... ha sostenuto

Dimenticavo! Non sono femminista, e con il vino me la cavo discretamente.
Se il mio cavaliere non è un intenditore, troverò qualche altra dote in lui, già a partire dalla sincerità.

4:12 PM  
Blogger L'Architetto ha sostenuto

Mi ricordo un episodio raccontato da una comune conoscenza mia e di Gughi (quello che ci ha insegnato a giocare a Poker, così Gughi capisce...) che, essendo intenditore di vini o supposto tale, ci tediava con i suoi racconti di bottiglie da cento euro di pregiato vino rimandate indietro in sequenza in un noto locale milanese per impressionare la sua commensale (che credo alla seconda bottiglia armeggiasse con il cellulare sperando di contattare Scotty e farsi teletraportare via...)

12:07 PM  
Blogger fracanappa ha sostenuto

Ghugi mi devo preoccupare?

3:44 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

arriverà...

3:45 PM  

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