domenica, novembre 27, 2005

Saint'ex

Tanti anni fa stavo tornando dal Mar Rosso, dove avevo trascorso una breve vacanza. Erano circa le 2 di notte e sul volo tutti dormivano salvo i due piloti, una hostess ed io. Come il Tecnologo sono un amante dell’aereo e manifesto questa mi passione cronometrando il volo, seguendo la rotta sui monitor (se ci sono), seguendo le variazioni del rumore dei motori, sussurrando frasi sconnesse e sudando copiosamente. Mia moglie, in genere, mi ignora da mezz’ora prima dell’imbarco fino al fatidico momento in cui il comandante mi informa della temperatura al suolo e mi augura di rivedermi la prossima volta che vorrò volare. Se il volo è di ritorno in genere sussurro tra i denti un bel “ma vaffanculo…” liberatorio, se il volo è di andata, per ammansire il bestione che mi ha portato, in genere dico ad alta voce “Certo che questo 737 è davvero un portento!”.

Quella sera ero parecchio teso e la hostess, con estrema cortesia, mi disse “Vuole dare un’occhiata alla cabina di pilotaggio?” (erano ancora tempi in cui la curiosità non destava sospetto).

Riluttante a sganciare le cinture di sicurezza (le sgancio solo per andare la bagno, dopo che ho letto di una giapponese morta per un vuoto d’aria…) ho, alla fine, acconsentito.

Mentre il pilota mi illustrava concetti di volo basilari il mio sguardo si perse oltre il muso del velivolo. Poche nuvole cambiavano rapidamente forma sotto di noi. La notte gelida color cobalto era illuminata dolcemente dalla luna e ovunque brillavano un’infinità di stelle. Guardando oltre il vetro mi è venuto in mente Antoine de Saint’Exupery ed i suoi voli pionieristici in Africa e America del sud. In quel momento ho ha avuto conferma della sua grandezza perché quell’immagine notturna era già da qualche parte in me e lui, l’autore de “Il piccolo principe”, l’aveva incisa riga dopo riga nei romanzi che avevo letto.

La sua maledizione è “Il piccolo principe”, il suo libro piu’ grande che ha quasi cancellato gli altri suoi romanzi bellissimi. Tra le pagine di quel libro per bambini e tra i suoi disegni sfavillanti ci sono molti dei sentimenti e delle emozioni che noi incontriamo durante il cammino della nostra vita. Per descriverli l’autore non ha avuto bisogno di descrivere un’epopea ma semplicemente ha parlato di una rosa, di un bambino, di una volpe e di una manciata di pianeti.

Nelle sue pagine tutto è delineato con tratti scarni ed essenziali come se visto da lontano, dall’alto. Pensando a questo mi è venuta in mente un’immagine che Antoine descrive in uno dei suoi romanzi. E sera tardi e da una pista nel deserto l’autore decolla con il suo aereo. Mentre l’aereo sale i dettagli si scolorano, le case della piccola cittadina nei pressi rimpiccioliscono ma, contemporaneamente, si delinea una mappa di luci accese, di fuochi e di auto che tornano verso casa. Ed in questa gelida solitudine il pilota riesce a scorgere dietro ogni luce gli affetti che si ricompongono prima delle notte. Mentre il motore lo trascina verso il cielo, il suo cuore si apre alla nitida percezione di ciò che accade sulla terra.

Saint’Exupery ha avuto una vita dura. Ha subito lutti dolorosi, ha fatto lavori infami, ha volato su rotte inesplorate quando volare era rischioso quasi come oggi andare sulla luna, ha subito scacchi tremendi, ha vissuto la vergogna della sua Patria piegata ai tedeschi, un matrimonio infelice e, quando fama e ricchezza glielo avrebbero permesso, non si è tirato indietro ed è andato a combattere per libertà della Francia. Questa sua condizione di continua solitudine e dolore non gli ha impedito di riconoscere gli istanti per cui vale la pena vivere ma gli ha anzi permesso di descriverli con la forza di chi vede una mappa dettagliata dall’alto.

Qualche anno fa ho ritagliato da un giornale una foto di Sanint’Exupery. Ha il viso triste, le spalle curve e la mani in tasca. E’è senza giacca, con una cravatta troppo corta ed i pantaloni sgualciti. E’ lontano mille miglia dall’uomo coraggioso che era e dal grande scrittore. Alle sue spalle però c’è un aereo. Antoine è vicino al motore, all’elica poderosa ed ai potenti cilindri posti intorno a lei.

Quel potente aereo, potente come la sua scrittura, era il mezzo con cui si alzava da terra non per fuggire ma per meglio comprendere e narrare.

E’ scomparso il 31 luglio del 1944 mentre svolgeva una missione di ricognizione nel sud della Francia. Aveva 44 anni.

Guglielmo

2 Comments:

Blogger L'Architetto ha sostenuto

Bellissime considerazioni su Saint'Exupery, ma mi sembra che tu abbia fatto un po' come Snoopy... :-)
http://www.unitedmedia.com/comics/peanuts/archive/images/peanuts200511295147.jpg

12:04 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Chiederò chiarimenti dal vivo a pranzo.....

9:36 AM  

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