giovedì, novembre 03, 2005

Dall'inizio!

Archie, con generosità, ha regalato a Riccardo due dvd destinati a diventare vere hits: “Gli Aristogatti” e “Winnie e gli efelanti”.

Ho avvisato telefonicamente il Professore e lui si è concesso una fragorosa e gioiosa risata carica di gratitudine per lo zio Archie.

Cercherò quindi, già da stasera, di scalzare “Peter Pan” il cui supporto è prossimo alla smagnetizzazione.

Ormai il piccoletto è in confidenza con lo Zio Peter. Conosce ogni pezzetto dell’omonimo film e stabilisce sera per sera da che punto debbano iniziare i suoi 20/25 minuti di dvd.

Alla domanda “Da dove iniziamo stasera?”
Lui risponde serafico“Dall’inizio!” Il problema è che l’inizio non mai è l’inizio del film ma, forte del suo assoluto egocentrismo, è da dove lui vuole iniziare quella sera.

Allora io attacco: “Da dove ballano gli indiani?”
“No papi, dall’inizio!” risponde gentile.
“Da dove esplode la bomba? BOOOM?”
“No papi dall’inizio!” risponde un po seccato dalla mia limitatezza intellettuale.

Allora inizio una scansione rapida del dvd. Ad ogni scena non gradita il tiranno dice “Questo lo vediamo dopo, papi” ( se cosi fosse andrebbe a letto alle 23) sino al momento in cui o il piccoletto si stanca o viene illuminato da un punto particolare del racconto. Purtroppo non esiste una regola precisa e l’inizio puo’ coincidere anche con la scena in cui il veliero di Uncino prende il volo.

Praticamente, la fine.

Da qualche giorno abbiamo aggiunto una nuova variante autunnale: le castagne. Le prepariamo prima di cena. Lui le lava, io le taglio, le mettiamo nella teglia, aggiungiamo un po d’acqua e via nel forno. A fine cottura prendo la castagna migliore e la spezzetto e, con un piattino adeguato alla bisogna, la porto al principino. Gettando uno sguardo distratto il mio pupillo analizza la qualità della castagna e dopo di che, piluccando con parsimonia, riprende la visione. La mia presenza puo’ essere tollerata, se funzionale. Quindi posso spezzettare le castagne prima di imboccare il piccoletto o accoccolarmi al suo fianco in attesa di ordini. La Susy intanto armeggia in cucina e lancia grida di scherno al mio indirizzo per la totale sudditanza con cui eseguo i miei compiti serali.

In effetti quei 20/25 minuti sono quelli in cui il piccoletto può fare ogni tipo di (ragionevole) richiesta. Sono il suo piccolo momento di grazia dove mi permetto di viziarlo un pò. Finiti quei minuti si torna alla dura realtà ed alla rigida disciplina casalinga.


E' bello osservarlo in quei momenti. E' tranquillo e concentrato sulla visione. Mi sembra al sicuro e soddisfatto di cio' che lo circonda. Ogni tanto fa qualche sorriso come se ridesse di Uncino e dei suoi brutti ceffi.

Quei momenti mi restano nel cuore e durante la lunga giornata lavorativa vi faccio ricorso, ripensando a quei brevi istanti di grazia...


Guglielmo
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