domenica, ottobre 09, 2005

Le Crociate

La serata VIP è quando prendo un film cazzuto (Western, Guerra, Azione…) e me lo vedo in santa pace.

Da diverse settimane attendo che esca in dvd “Le crociate”. Con impazienza ho scrutato gli scaffali noleggio dell’Esselunga in attesa della sua comparsa.

Finalmente venerdi, in concomitanza con una delle rare uscite serali di mia moglie, ho noleggiato il supporto. Cena rapida e frugale (crudo, pane e finocchi) e il mio gusto preferito Carte d’or (Caffe).
Ho infilato il disco lucente di promesse nel mio possente Panasonic e ho atteso di essere catapultato in Palestina. Il cast di attori è stellare è dunque sono fiducioso.

Inizio. Francia 1184. Inverno. Già qui capisco che la faccenda butta male. Possibile che nel medio evo sia sempre inverno? Ricordo solo “Robin e Marian”, un capolavoro, in cui è contemporaneamente medio evo ed estate.
Baliano (Orlando Bloom in versione muscoli e pizzetto) fa il maniscalco. La moglie è morta e il figlio pure. Arriva un cavaliere da Gerusalemme. E’ il padre’. Si è pentito di non aver mai riconosciuto Baliano ed ora vuole farsi perdonare. Lo invita quindi a Gerusalemme per diventare suo erede. Orlando ha un solo sguardo e non si capisce se è la summa della freddezza dell’uomo di fronte al dolore ed alla morte o se Orlando ha solo quello sguardo. Il padre, di fronte al silenzio del figlio, monta a cavallo e riparte per Gerusalemme(si è fatto 6000 chilometri, incassa il no, gira il cavallo e nemmeno beve un caffè). Arriva il prete che ha sepolto la moglie suicida di Baliano. Orlando scorge al collo del prelato la croce della moglie. In piu’ il parroco, una vera volpe il lizza per il cardinalato, si vanta che ha decapitato la moglie perché suicida prima di seppellirla. Baliano trafigge il chierico e gli da fuoco. A quel punto deve espiare la sua colpa e quella della moglie. Cosa fa? Parte per Gerusalemme.

Fino qui non è un riassunto. E’ ciò che accade nel film in esatta sequenza e tempistica. Ogni caratterizzazione dei personaggi e approfondimento psicologico è totalmente assente.

Da qui il film decolla di brutto. Baliano nel giro di circa 10 minuti diventa cavaliere, si fa nemici l’intero ordine dei Templari (non si capisce perché. Deve essere un’antipatia a pelle…), diventa Barone di Ibellin e salva la vita un saraceno sconosciuto che, per quanto ovvio, ricambierà dopo circa 20 minuti.

Fin qui tutto bene. Ma ecco che Orlando, ormai raffinato, arriva a Gerusalemme. I Templari sono dei veri stronzi. (ma chi è lo sceneggiatore? Un seguace di Filippo il Bello, lo sterminatore dell’ordine templare?). Orlando incontra la sorella della Re, Sybilla, che è sposata con il comandante dei Templari ( i Templari erano monaci e quindi facevano voto di castità e celibato quindi questo, nella visione USA della vicenda, deve essere un Templare protestante). Sybilla, a freddo mentre lo accompagna in udienza dal Re lebbroso di Gerusalemme, gli dice: “Ho amato vostro padre, amerò anche voi!”

Se una, in ascensore, vedendomi per la prima volta in vita sua, mi dicesse così penserei che ha qualche problemino e che mio padre è un gran paraculo. Lui niente. Lei, invece, è una di parola perchè due scene dopo lo raggiunge a Ibellin (feudo di Orlando) dicendole che sta andando a Cana. Lui ha già capito la geografia dei luoghi perché risponde: “Ma Ibellin non è sulla strada per Cana!” Allora lei gli dice: “ Io non sono lasciva o annoiata, io ti voglio perché tra due corpi in oriente c’è solo luce!”. Questo punto è l’unico veritiero del film. Infatti nessuno, visto che lei e seminuda ed è la principessa di Gerusalemme, oserebbe dire: “scusamachecazzodici?”. E quindi Orlando fa la faccia di quello che ha capito (capito cosa non si sa perché lei poteva dirgli pure “Lo sai che la radice quadrata di 4 è 2” che il film andava avanti lo stesso cosi…), dimentica moglie, figlio e peccati da espiare e le salta addosso. Ma qui arriva lo zenith. La mattina dopo Baliano fa un giro della sua terra seguito da suoi uomini. E’ una distesa arida di sassi. Allora lui raccoglie una manciata di terra e la disperde nel vento con le dita dicendo: “Sapete cosa ci manca qui?”. Gli altri lo guardano attoniti. “L’acqua!” dice Orlando. A qual punto tutta la struttura piramidale del medioevo è chiara perché nessuno osa dirgli: “Ma dai, chi l’avrebbe detto!”.

Allora scavano una serie di buche (nessuno ci aveva mai pensato prima, nemmeno quell’aquila del padre) e trovano l’acqua. La mattina dopo Sybilla si sveglia e cosa vede?: Baliano che gira per una rigogliosa pianura verdeggiante…MITTTTICO!

Ed ecco che arriva la fine del film. Il re è morto. Tutti offrono a Baliano la corona di Re e la mano di Sybilla. Lui che dice? “Non se ne parla nemmeno ragazzi! Io sono il cavaliere perfetto e non voglio che il marito di Sybilla, il templare protestante, sia fatto fuori per causa mia!”. Però, pensa lo spettatore, due colpetti glieli hai dati… La situazione precipita. Saladino è alle porte. Il nuovo Re, Guido, raccoglie l’esercito e va a cercare il nemico. Inutile dire che viene sbaragliato perché non ascolta i geniali consigli di Baliano (“Non allontanatevi dai pozzi d’acqua!”). L’episodio storico sarebbe la battaglia dei corni di Hattin. Una delle battaglie piu’ gloriose mai combattute dai Franchi in oriente ed in cui fu persa quella che era considerata la piu’ sacra delle reliquie: la vera croce. I nostri amici americani la liquidano come nulla fosse. Vuoi metter con Gettysburg? A questo punto tra Saladino, forte di 200.000 uomini (dove li avrà trovati Saladino resta un mistero, considerando la popolazione di allora…) e Gerusalmme chi resta? Baliano. Orlando, che fino ad allora montava zoccoli ai cavalli (una specie di gommista ante litteram) si trasforma in un genio della strategia ed inventa un paio di macchine da guerra che nemmeno Leonardo si è mai sognato. Sbaraglia Saldino su ogni fronte fino a che, sotto un bombardamento saraceno piu’ simile ad un lancio di razzi che a sassi da catapulta, crolla un pezzo delle mura. Si alza un polverone immenso e qui ho pensato sul serio: Adesso esce un Black Hawk con una Brigata Ranger e a Saladino gli fanno un cullo come un secchio!. Invece no. Baliano nomina tutti i cittadini cavalieri e fa un discorsetto alla Sybilla: “Qui ci sono i luoghi sacri dei mussulmani e quegli degli ebrei, che i romani hanno distrutto. E pure i nostri. E quali sono piu’ sacri? Sono uguali!” a questo punto probabilmente avrebbero dovuto attaccarlo a quattro cavalli e squartarlo invece nessuno fiata. Lui sguaina la spada e si catapulta sulla breccia. Avanzano dunque i circa 100.000 uomini di Sally’o (il nome americano di Saladino…). Perché gli altri 100.000 li ha fatti fuori Orlando. (intanto è diventato anche un fine teologo e filosofo che si confronta, umiliandolo intellettualmente, con il Patriarca). Finisce la battaglia. Baliano è ancora sulla breccia(ha fermato quasi da solo 100.000 saraceni) con una macchietta di sangue e i capelli un po sconvolti (Baliano combatte senza usbergo se no come fa lo spettatore a capire che è lui e le spettatrici a goderne la capigliatura?). Allora Sally o’ avanza nella piana e si incontra con il difensore di Gerusalemme come lanciatore e battitore sul monte di battuta del Baseball o come due pistoleri a Tombstone. Baliano fa l’indifferente: “non vi chiedo un accordo”. Saladino il pirla. Ha ancora 100.000 uomini(devono essere arrivati mentre andavo in cucina a prendere un po di gelato) ed una breccia indifesa ma lo stesso dice “La vita salva per tutti e un salva condotto per la costa!”.

Orlando proprio non ce la fa a stare zitto e allora dice :” Saladino, quanto vale Gerusalemme?”. Sally’ O è preda del virus di Sybilla e dice:
“Niente…!” poi si gira. Fa un gesto con le mani che ricorda De Niro negli “Intoccabili” e aggiunge: “O tutto!” e ride come un pirla (qui ci ho visto la mano della Casa Bianca). Baliano fa come ha fatto con Sybilla nuda. Invece che dirgli “Macosacazzostaidicendo?” prende l’accordo e parte.

Il finale è da Oscar. Baliano torna nella sua piccola bottega. Arriva un tizio a cavallo con una corona in testa e dice: “Io sono il Re d’Inghilterra e cerco il difensore di Gerusalemme!”
Baliano fa un po lo stronzetto. Nemmeno lo saluta e risponde. “Io sono il maniscalco!”
A questo punto, se quello fosse davvero Riccardo Cuor di Leone e questo un film un minimo veritiero, il Re dovrebbe scender da cavallo e impalare Orlando. Invece niente. Come uno a cui un tizio con due pitbull gli ha pisciato sulla macchina, gira il cavallo e con la sua ridicola coroncina se ne va.

Finale. Sybilla e Baliano cavalcano insieme.

Ho fatto alcune verifiche. Su internet lo sceneggiatore confessa che per scrivere la storia si è dato da fare come non mai. Ha fatto un viaggio a Jerusalem, in Texas, ed uno a Jerusalem in Ohio. Ha saccheggiato gli archivi delle città e ascoltato gli anziani del posto. Poi si è sentito pronto. Ha ammesso di aver subito diverse pressioni esterne che volevano Baliano nativo di Detroit. Lui non ha ceduto essendo quasi certo del fatto che Detroit all’epoca non fosse ancora stata fondata.

Poi ho aperto “Le crociate” di S. Runciman e ho capito di aver sprecato una serata vip…

Guglielmo
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