mercoledì, ottobre 26, 2005

A braccia aperte

Un paio di anni fa mi trovavo in villeggiatura nei pressi di Erba con la mia famiglia. Al mattino mi alzavo e , da li, mi recavo al lavoro. Una mattina, in cui forse mi ero alzato un po tardi, arrivai nei pressi di Milano e trovai il traffico completamente paralizzato. Certo ormai di arrivare tardi presi il cellulare e chiamai al lavoro. Il destino volle che di fianco al tavolo del mio responsabile transitasse il capo della struttura ,con cui non ho gran confidenza. Questa è la trascrizione fedele di quella telefonata.

“Buongiorno sono C.!”

"Buongiorno, sono Guglielmo.”

“Dimmi!”

“Guardi, sono in campagna con la mia famiglia. Sto venendo al lavoro ma sono imbottigliato nel traffico sulla Milano-Meda ! Credo un incidente....tarderò un pò...”

Lui gelido “Ed io cosa dovrei dirti?” (la risposta corretta era: “che avrei dovuto partire prima...”)

Invece osai e dissi “Non ti preoccupare, ti aspettiamo a braccia aperte!”

Scoppiò a ridere e giustificò il ritardo.


Guglielmo
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