martedì, settembre 20, 2005

Una mattina qualunque

Tra i primi ricordi della mia esistenza la parte del leone la fa l’asilo. Era con angoscia che al mattino mi svegliavo e mi recavo dalle suore. Ricordo che una mattina mi svegliai in preda all’ansia e le mie prime parole furono” Non voglio andare all’asilo!”. Fortunatamente era domenica. Da allora non ho mai amato la scuola. Giusto stanotte ho sognato che era la fine del quadrimestre e che dopo lunga assenza da scuola si era materializzata la mia prof di francese ed esigeva da me, che non toccavo libro da mesi, una serie di interrogazioni.

Capirete il mio sgomento quando stamattina Riccardo ha esordito più o meno nello stesso modo: “Non voglio andare dai bimbi!”

Abbiamo fatto finta di nulla e ci siamo accomodati a tavola per la colazione. Ma dopo pochi biscotti il piccoletto ha ripreso: “Non voglio andare dai bimbi!”.

A quel punto ho fatto appello a tutta la mia capacità di convenzione ed analisi e mi sono seduto di fianco a mio figlio sulla sedia occupata dagli Amici (detti anche la Cricca sacra, la cerchia piu’ristretta dei collaboratori del Professore, composta da Tigro, Winnie, Winnino e Tigrino). Ho fatto appello ai miei tremendi ricordi d’infanzia cercando di esorcizzarli, esorcizzando al contempo i demoni di Riccardo. Ho scavato nella mia psiche e con l’aiuto delle letture fatte ho attaccato:
“Cosa è successo all’asilo?”

Silenzio. Il piccoletto intanto aveva piegato il crapino sul petto e con il muso lungo mi scrutava con la coda dell’occhio.

Ho cercato nel disagio con gli amici.
“Hai litigato con qualche bambino?”
“No...” risponde Riccardo malinconico.
Indago dunque nel frattura generazionale che separa discenti e discepoli.
“Hai litigato con Raffaella? (una delle maestre..)
“no...”
“Hai litigato con Silvia? (una delle maestre..)
“no...”
“Hai litigato con Ilaria? (una delle maestre..)
“no...”
La violenza negli asili mi ha sempre terrorizzato.
“Ti ha picchiato qualche bambino...”
“no...”
Allora ho puntato al bersaglio grosso.
“Hai paura forse che la mamma non venga a prenderti?”
Lo scolaro recalcitrante è esploso.

“Via da quella sedia!Non è tua è quella degli Amici!”

Conscio dell’impropria invasione mi sono ritirato.

A quel punto eravamo in ritardo. Mi sono vestito in tutta fretta e mi sono catapultato nel box per recuperare la Corolla lasciano il piccoletto nelle anni della sua mamma.

Quando sono rientrato il peggio era passato. Nudo dalla cintola in giù Temugin girava per casa gridando frasi incomprensibili.

Ad un certo punto è saltato in braccio alla Susy e gli preso la faccia tra le manine: “Sei una mammina bellissima!” ed intanto metteva la sua faccina contro quella della madre.

A quel punto mi sono gettato anch’io nella mischia. Ho strappato l’infante dalle braccia della madre e l’ho interrogato: “E il papà? Il papà? Come è?”

Il piccoletto pareva necessitare di aiuto. Mentre manteneva uno sguardo diffidente faceva andare la manina arricciando i capelli sulla nuca e succhiando il ciuccio.

“E’ bellissimo anche il papà?” a quel punto la ciucciata si è fatta frenetica e la manina girava all’impazzata e lo sguardo di Riccardo si è fatto diabolico.

Visto l’orario ho iniziato le operazioni di vestizione. Dopo una rapida trattativa degna del “Negoziatore” il piccoletto accetta le scarpe che gli vengono imposte ed in cambio ottiene o il permesso di portarsi dietro ciuccio e patente (un documento con foto prodotto da me al pc che autorizza il latore alla guida della Corolla accompagnato da almeno uno degli Amici).

Il piccoletto è salito a bordo della vettura ed ha iniziato la sua caccia mattutina ai Talle(vengono così chiamati i camion. La parola Talle si applica dall’Ape che consegna l’acqua fino al Caterpillar utilizzato in Canada per trasportare la sabbia nei boschi dell’Ontario). La preda piu’ ambita è il Talle dell’immondizia nei suoi colori verde smeraldo. La sua comparsa è accolta da urla di giubilo. Il giorno topico è il mercoledì, giorno di raccolta immondizia. Si arriva all’asilo stremati dopo una caccia per le vie. Il piccoletto ha colto il nesso tra i bidoni ed i camion e alla vista dei contenitori inizia a dire “Non sono ancora passati i talle...” il tono si fa via via piu’ preoccupato fino alla comparsa del lampeggiante aranciano. A quel punto Riccardo si sbraccia in saluti verso i netturbini ottenendo a volte in cambio un tonante colpo di clacson...li è il tripudio!

Durante il tragitto cerco di fare un pò di conversazione .

“Cosa pensi?” chiedo vedendolo immerso nei suoi pensieri.
“Guardo...” dice lui senza distogliere lo sguardo dalla strada.
Come per rassicurarsi ogni tanto dice;
“Poi viene la mamma a prendermi...eh si!”
“Si...quando ti svegli arriva la mamma..poi stasera ci sono anch’io...”
“Eh si....guarda papà che Talle!Guarda è grandissimo! É bellissimo!” (ha scoperto da poco gli assoluti e ne abusa).

Ogni tanto attacca lui.
“Papi...”
“Dimmi?”
“Tu se piccione!” e ride come un pazzo
Fingo di lasciare il volante”Guarda che salto dietro e ti sistemo!” Lui ride ancora di piu’.


Arriviamo all’asilo. Prima di scendere mi vengono affidati i suoi beni:
“Tieni...” e mi porge ciuccio e patente.
In braccio lo porto fino alla porta. Il momento è delicato.
“Allora poi viene la mamma a prenderti...stasera ci vediamo a casa e giochiamo con il treno...mi dai un bacino?”

Gli scherzi sono finiti. Mi abbraccia forte e mi da un bacio sulla guancia. Lo consegno alla maestra e lo guardo scomparire dietro la porta a vetri mentre mi lancia uno sguardo che puo essere a seconda dei gironi disperato, sereno, triste, eccitato...

Salgo in macchina, accendo la radio e già mi manca...

Gugliemo il piccione

4 Comments:

Blogger Il connestabile ha sostenuto

922 parole

5.647 battute

111 righe

Firmati Giuglielmo Tolstoj ;-)

6:31 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Quando la prosa chiama...chiama...

8:17 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

hai ragione: è un bel pezzo.

8:44 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Ormai i tuoi complimenti hanno perso di credibilità...

O non ha i messo un pezzo di cosa?

9:05 AM  

Posta un commento

<< Home

Creative Commons License