domenica, settembre 11, 2005

Es el...

“E mio padre? Mio padre? Lo hai ammazzato tu come pensi di ammazzare me per avere tutto ciò che ancora non è tuo?”

“No…” rispose senza scomporsi alla vista della pistola armata “a differenza di tuo nonno io non sono avido a tal punto. Mi accontento di quello che posso ottenere senza sforzo..” sogghignò e riprese “e non ho bisogno di uccidere…anzi cercai di sedurre tuo padre. Di sedurlo con le ricchezze e le mollezze che lo attendevano. Ma lui non volle capire. Inorridì quando seppe questa storia che vedo tu accetti con minor stupore ed angoscia. E andò da tuo nonno. Lo convinse a confessargli tutto ed allora disse che non avrebbe voluto un quattrino di quella ricchezza rubata e lorda di sangue. Capirai che fulmine a ciel sereno per il vecchio Franco. Lui…Lui…che si era staccato dalla cantina in cui vegetava da anni per procurare un futuro alla sua famiglia!” Rise di gusto.
“ E cosa accadde allora? come morì mio padre?” continuavo a tenere sotto tiro Arturo.
“Si suicidò…come raccontano. Ma si suicidò istigato dal padre. Il vecchio Franco lo mise alle strette. Gli rinfacciò gli agi di cui aveva goduto sino ad allora e la vergogna con cui avrebbe coperto tutti se avesse rifiutato l’eredità o avesse raccontato la storia. Lo assediò a tal punto che lo spinse alla fuga estrema. Io tentai di convincere tuo padre. Cercai di fargli comprendere che doveva solo accettare ciò che altri avevano fatto. Solo godere una ricchezza che lui aveva conquistato senza colpa alcuna. Pensò, gettandosi da quel ponte, di sfuggire anche a me…ed invece…non fece che corrermi incontro…non dannò la sua anima del tutto ammazzandosi?” i suoi occhi brillarono ed il suo volto si trasfigurò nuovamente.

Io ero sconvolto dal terrore. Lasciai cadere la Lugher e tentai di fuggire. Le mie gambe erano però ancorate al suolo.

Arturo riprese le sue sembianze” Non fuggi non perché paralizzato dal terrore, non fuggi perché non vuoi rifiutare questa immensa ricchezza che ti propongo. Il prezzo che devi pagare è solo sapere…sapere come è stata raggiunta…e non è forse il destino dei figli quello di ribellarsi ai padri? Tuo padre si è ribellato al suo rifiutando tutto e cercando rifugio nella morte, e tu? Ti ribellerai al tuo capendo che devi solo accettare una ricchezza immensa e goderla lasciando noiosi discorsi morali e sull’aldilà al prete della tua chiesa che, per inciso, ha sostituito i nazisti nel godere delle grazie di queste paesane stordite?”

Nei libri che avevo letto fin dall’infanzia era necessario firmare antiche pergamene e prendere solenni impegni reciproci…quella volta, per vendere l’anima la diavolo, fu sufficiente un si…


Sono passati tanti anni. Non ho mai piu’ rivisto Arturo. Mia nonna, quando comprese che accettavo tutto, si tranquillizzò. Nulla avrebbe mai macchiato il nome della nostra famiglia. Perché accettai di vendere la mia anima conoscendo quel terribile segreto ed accettando quelle vergognose ricchezze? Temevo forse di dover affrontare una vita mediocre d diversa da quella che mi si prospettava sin dall’infanzia? O forse anch’io tenevo alla mia famiglia più di quanto fosse dovuto? Nonlo so…sta di fatto che accettai pienamente consapevole di ciò che stavo facendo. Ripresi dunque quel cammino che per un istante era stato sul punto di cambiare. Tutto sino ad oggi…
Oggi è nato il mio primo figlio. E quando l’ho visto innocente ed indifeso ho temuto che un giorno anche lui sarà chiamato a scegliere. Ed io non voglio che finisca come mio padre o, peggio, come me. Rinunzio dunque a tutto. Con questa mia confessione denuncio le malefatte della mia famiglia ed il coraggio e la disperazione di mio padre. Ho dato istruzione ai miei avvocati di istituire una fondazione che destini il patrimonio della mia famiglia ad opere di bene. Non importa quali. Inizierò da capo. E se nulla lascerò a mio figlio gli farò almeno dono di una vita libera da ipoteche e da tentazioni capaci di annichilire un uomo. Riguardo a me, aspetterò pregando le conseguenze per aver rotto quel diabolico patto. Aspetterò fino all’ultimo respiro…fino a quando sentirò alle mie spalle un rumore e senza voltarmi chiederò: “Quien es?” ed una voce calda di lava risponderà:
“Es el Diablero…”
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