Luoghi
L’altra sera siamo usciti con una coppia di nostri cari amici. Erano rientrati da poco da due settimane nel Salento e si parlava di ferie.
Lui, sussurrando parole scelte accuratamente, mi ha descritto i paesi carichi di addobbi nel giorno di festa. Mi ha parlato di carretti, le ruote sporche della dura terra della campagna, ricolmi di sacchi di semi di zucca ed arachidi, della banda che marciava in testa ad un funerale e delle cassette di morbida frutta acquistati per pochi euro quasi dall’albero. E, mentre parlava, le luminarie sulle facciate stinte dal vento e dal mare iniziavano ad accendersi. Le rughe sul volto secco del contadino iniziavano a distinguersi. Il pennacchio nero, ritto sul capo del superbo cavallo, si muoveva lievemente nell’aria bollente.
E poi ho capito. Ho capito che la forza con cui evocava quello scenario nasceva dalla sua nostalgia. Ci ha confidato come il respiro, in quei momenti, si fermasse nel petto sopraffatto dall’onda dei ricordi. I ricordi della sua infanzia e dei viaggi fatti nella terra natale del padre: la Sicilia tanto amata dal Connestabile.
In quanti luoghi il respiro si è fermato per un istante nei polmoni?
In quanti istanti l’onda del ricordo ha compresso il nostro petto fino a lasciarci immobili sull’orlo del precipizio di brivido violento?
Il ricordo non solo dell’infanzia, ma il ricordo dei sogni, dei libri e delle storie che ci hanno accompagnato negli anni e delle vite che abbiamo mancato per qualche secolo e qualche migliaio di chilometri.
Io, posso contare quegli istanti…me ne sovvengono tre…
Di uno sono debitore di mia nonna, di uno sono debitore di mia moglie e del terzo solo di me stesso…
Guglielmo
Lui, sussurrando parole scelte accuratamente, mi ha descritto i paesi carichi di addobbi nel giorno di festa. Mi ha parlato di carretti, le ruote sporche della dura terra della campagna, ricolmi di sacchi di semi di zucca ed arachidi, della banda che marciava in testa ad un funerale e delle cassette di morbida frutta acquistati per pochi euro quasi dall’albero. E, mentre parlava, le luminarie sulle facciate stinte dal vento e dal mare iniziavano ad accendersi. Le rughe sul volto secco del contadino iniziavano a distinguersi. Il pennacchio nero, ritto sul capo del superbo cavallo, si muoveva lievemente nell’aria bollente.
E poi ho capito. Ho capito che la forza con cui evocava quello scenario nasceva dalla sua nostalgia. Ci ha confidato come il respiro, in quei momenti, si fermasse nel petto sopraffatto dall’onda dei ricordi. I ricordi della sua infanzia e dei viaggi fatti nella terra natale del padre: la Sicilia tanto amata dal Connestabile.
In quanti luoghi il respiro si è fermato per un istante nei polmoni?
In quanti istanti l’onda del ricordo ha compresso il nostro petto fino a lasciarci immobili sull’orlo del precipizio di brivido violento?
Il ricordo non solo dell’infanzia, ma il ricordo dei sogni, dei libri e delle storie che ci hanno accompagnato negli anni e delle vite che abbiamo mancato per qualche secolo e qualche migliaio di chilometri.
Io, posso contare quegli istanti…me ne sovvengono tre…
Di uno sono debitore di mia nonna, di uno sono debitore di mia moglie e del terzo solo di me stesso…
Guglielmo
9 Comments:
e adesso ci dici quali sono i tre luoghi...
il mio preferito è il tramonto sul grand canyon quando avevo vent'anni. mi ero seduto sul ciglio con le gambe a penzoloni e guardavo le nuvole leggere diventare sempre più rosse, il cielo azzurro e il rosso/marrone della terra. nemmeno l'anno scorso, pur essendo nello stesso posto e alla stessa ora, ho rivissuto quelle sensazioni.
Questa è la citazione di un film!
Ci dici...
Siamo io e te al limite te lo scrivo cia mail!
film?!?
e allora chiudiamo il blog e torniamo a mandarci le mail, eccheccos'è!
Che tensione!
Te lo dico in giornata con degli appositi post!
E comunque la frase sul Gran Canyon l'ho sentita i un fil e, a meno che tu non sia diventato uno sceneggiatore di Hollywood nelle ultime ore, è un plagio!
quando riuscirai a rimuovere la merda che ti offusca il cervello (citazione di hollywood), capirai che forse il grand canyon può fare quell'effetto lì... nessun plagio, pistola!
e io ti ho pure raccolto della terra rossa dalla monument valley.. la stessa terra che john wayne respirava in ombre rosse. core ingrato!
Ti confondi!
Non mi hai portato alcuna terra dall Monument Valley (peraltro resa radioattiva dagli esperimenti nucleari e quindi si configurava il reato di attentato alla salute pubblica)!
L'avrai portata a qualche amichetto del Liceo!
Il figlio di un Siciliano Little Big Nell!
Posta un commento
<< Home