mercoledì, agosto 24, 2005

Il Re della Montagnetta

Questa mattina mi alzo con un programmino pepato. Spesa, sistematina in casa(piccoli lavoretti) e poi bici. Mi presento al gabbiotto in cortile dove tengo il missile. Tragedia: la gomma anteriore è bucata. Sono le 10.30. Inizia una corsa contro il tempo.Va subito precisato che quando mi metto in testa di andare in bici nulla puo’ farmi cambiare idea. Smonto la ruota anteriore, risalgo a casa e mi cambio. Perendo la macchina e a tutta velocità mi dirigo verso l’unico ciclista aperto in zona; una specie di boutique del ciclo dove vendono bici da discesa, corpetti, protezioni e magliette da fighetti. Attraverso il centro commerciale a passo di carica con la ruota tra le mani. La gente mi scansa ed un tizio mi lancia un aria sospettosa.
“Mai vista una ruota?” lo apostrofo.
Finge di nulla e si allontana. In effetti non ho l’aria normale: barba sfatta, capelli da risveglio, maglietta nera stinta sudata e pantalone verde militare cascante.
Arrivo nella boutique.
Si avvicina un tizio che con uno straccetto cn cui spolvera sellini e telai come vasi orientali:
“Dimmi”. Mi sforzo di ricordare quando è stata l’ultima volta che abbiamo pranzato insieme ma è chiaro che è solo un ultrà della confidenza a tutti i costi. Io rimango sulle mie:
“Mi darebbe due camere d’aria per questa ruota per favore?”
“Che dimensione?”
Per come la so io quelle della mtb sono standard. Vorrei dirgli:
“Scusi oltre a spolverare capisce anche un po di bici?”

Gli metto in mano la ruota e lui la osserva con attenzione alla ricerca del diametro.

“Che tipo vuole bello o bellissimo?”

“Quanto costa bello e bellissimo?”

“Bello 4 euro, bellissimo 6!”
“Direi che bello va bene.”

“Bene...vai alla cassa!”

Arrivo alla cassa e dietro la macchinetta c’è un ragazzetto di circa trenta chili che finge di nulla. Io rimango li con in mano le mie camere d’aria e 10 euro. Il cassiere armeggia con un registro contabile e un manciata di banconote. E’ evidente che ha dovuto lasciare la LONDON BUSSINES SCHOOL dopo pochi mesi dall'inizio dei coprsi. Ritorna lo spolveratore e segnala la mia presenza” deve pagare...”.

“Un momento...”risponde piccato il cassiere che sembra di fronte ad un quesito insolubile.

Alza il telefono e con in mano i soldi chiama il titolare. E’ chiaro che punta ad un posto di responsabilità nel settore fili dei freni o quantomeno ginocchiere perchè alza il telefono e dice

“Rudy, quindi in cassa metto una banconota da 20, una da 10, una da 50 e una da 5?”

Intanto al piccoletto parte un tic di quelli brutti. E’ il classico soggetto che fa l’occhiolino a tutti per segnalare che è d’accordo o che c’è sintonia. Mentre parla con Rudy l’occhiolino parte a raffica. A quel punto la mia pazienza è al limite. Vorrei prenderlo per le spalle e tirarlo fuori dalla sua cassa e dirgli: “Vedi figliolo, la fuori è in corso una guerra. Una guerra tra me e il dio crono. Tu devi solo scegliere con chi stare...”

Lascio perdere, pago e torno a casa...

2 Comments:

Blogger Il connestabile ha sostenuto

mi auguro che continui...

1:55 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Ironico?

8:23 PM  

Posta un commento

<< Home

Creative Commons License