giovedì, agosto 04, 2005

Gerusalemme

Il 23 marzo del 1271 Il Krak des Chevaliers cadde miseramente. L’esercito del Sultano d’Egitto Baibars assedio’ per settimane quello che i musulmani chiamavano Qal’at al-Hisn e che per noi era una fortezza ritenuta inespugnabile. Il colpo fu tremendo per noi, asserragliati a San Giovanni d’Acri. Da chi sarebbe giunto soccorso se avessimo avuto bisogno? Dove saremmo fuggiti se Acri, ultima roccaforte, fosse caduta?

Si era infatti consumata l’irreparabile rottura tra fratelli templari d’occidente ed oriente. La poderosa Torre del Tempio di Parigi, il forziere nel quale l’Ordine custodiva i denari necessari alla riconquista del Santo Sepolcro e nel quale custodiva l’oro affidatogli dai potenti di tutta Europa, era ormai nelle mani di sergenti borghesi che non avevano assistito ad uno scontro con l’esercito del Sultano nemmeno al sicuro sulle mura di una qualche fortezza.

Piccoli uomini, cavalieri solo di nome, che avevano ceduto alla tentazione del lusso, della cupidigia e della corruzione. In vece delle tuniche bianche consunte portavano preziosi broccati damasceni e le armi usate e segnate da mille battaglia erano state sostituite da spade lucenti placcate d’oro ed impreziosite da fregi argentati e gioielli.

Noi, veterani di mille battaglie in Palestina, eravamo divenuti ormai simili alle reliquie che il nostro ordine aveva pazientemente raccolto nel corso degli anni.

Potevamo dunque attenderci aiuto da borghesi dediti solo a traffici finanziari?

Sugli spalti di Acri, il mediterraneo scintillante alle spalle, Guglielmo di Beaujeu, il nostro Gran Maestro, mi si avvicinò.

“Pochi mesi, Gughi, pochi mesi ancora e Acri cadrà. E ‘inevitabile..” mi disse
“Maestro non dite cosi, resisteremo.’!”
“Gughi, tu sei giovane e, come tutti i giovani, facilmente influenzabile dai sogni e dalle speranze ma qui, per noi, è finita. I Mussulmani si sono compattati ed è dunque inevitabile che verremo ricacciati in mare. In occidente nessuno si interessa piu’ a noi. Grandi parole vengono spese alle corti di Re ed Imperatori ma nessuno vuole piu’ prendere la croce. E' la Torre del Tempio il centro di tutto ormai. E’ il denaro figliolo mio.”

“Cosa faremo noi, Maestro? E Gerusalemme?” dissi quasi tra le lacrime sconvolto da quella dichiarazione di resa.

“Ci ritireremo a Cipro. Ma prima, Guglielmo, dovremo combattere con onore. Lasceremo Outremer ma porteremo con noi molti nemici e il nostro nome risuonerà per sempre al fianco di quello di Goffredo da Buglione, Riccardo Cuor di Leone e San Luigi!. Ah...Goffredo...il conquistatore di Gerusalemme... talmente umile da rifiutare il titolo di Re perchè non poteva essere Re nella città del redentore! Un’ultima cosa Guglielmo...so che qualche giorno scivoli fuori dalle mura per andare a vedere Gerusalemme al tramonto...bada di non farti catturare. Non avremmo modo di riscattarti... ”

Trascorsero pochi mesi e giunse ad Acri la notizia che un altro Sultano d’ Egitto, Malik al-Asbiraf, alla testa di un poderoso esercito marciava alla nostra volta.

Il giorno prima che fosse posto l’assedio scivolai fuori dalle mura e mi infilai nell’accampamento nemico. Rubai un cavallo ai Saraceni e galoppai fino allo sfinimento verso Gerusalemme. Vi giunsi al tramonto. La splendida Città si estendeva ai miei piedi. La cupola della roccia scintillava nel sole. Le mura ocra della città racchiudevano al loro interno la Storia dell’Umanità. Guardai con nostalgia la moschea di Al Aqsa che per lungo tempo era stata la residenza dei Templari. Invidiai i mie confratelli che poterono osservare con devozione l’immensa roccia del sacrifico di Isacco ogni giorno pregando. La stessa roccia da cui Maometto, secondo il Corano, spicco’ il suo volo verso il cielo. A tratti, portato da un vento benevolo, potevo percepire l’odore delle spezie che parevano impregnare i muri delle case ed udire le grida provenienti dal Bazar. Fiaccole iniziarono a vibrare nell’oscurità crescente. Gettai uno sguardo al Santo Sepolcro che il mio ordine aveva avuto l’ordine di difendere e cosi miseramente aveva fallito. Alcune lacrime rigarono il mio volto. Tornai mestamente ad Acri per prepararmi alla battaglia....

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F-A-N-T-A-S-T-I-C-O!

8:48 AM  

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