venerdì, luglio 01, 2005

Luce

La luce è memoria.

La calda luce che riempiva il soggiorno di casa nei lunghi pomeriggi dell’infanzia.

La fresca luce del mattino nella casa che i miei nonni affittavano in montagna. Qualcuno apriva le pesanti imposte di legno ed i muri intonacati esplodevano di bianco. Il vento portava al mio cospetto l’odore dei prati che scintillavano oltre il davanzale, le ardite traiettorie dei rondoni nel cielo azzurro della mia adolescenza e il razzolare mattutino delle galline . Mi sentivo un Re...

La luce stanca del cielo di Torino gravato di nuvole. Quella incantata di Normandia, che pare acquistare vigore percorrendo immense distese oceaniche prima di frangere le cime degli alberi che disseminano quella terra piatta. La luce calda come il ventre materno che avvolge l’erba smeraldo delle isole africane. La luce malinconica del settembre milanese quando iniziava la scuola. La luce che moriva tardi nei primi giorni d’estate quando i mesi a seguire erano praterie di sogni. Quando era ora di finire i giochi per mangiare ma si sapeva che la giornata era benevola e ci avrebbe regalato ore di gioco anche dopo cena. La luce di Aprile dopo la pioggia...


E voi che luce ricordate....

Guillaume, l'illuminato
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