lunedì, luglio 25, 2005

La Madonna del Buscione

Il paese natio di mio padre, arroccato su una collina tra Lazio e Abruzzo, sembra che da un momento all'altro debba scivolare dalle rocce su cui poggia per essere inghiottito dal lago che, immobile, giace ai suoi piedi. Le case di pietre aguzze formano dei freschi budelli che si aggrovigliano lungo i fianchi della collina. Nel buio delle loro cantine sono conservati vini aspri e prosciutti saporiti. L'attività prevalente è l'agricoltura. La cucina è una religione: le grasse carni di pecora cotte sulla brace sono deliziose. E' un paese che si è lentamente dissanguato ma che in estate si ripopola. Giovani ed anziani tornano al paese natio illudendosi di recuperare ciò che è perso per sempre. Il cuore di questo paese, dove tutti sono parenti (una volta ho parlato dell’Olimpia Milano con un ragazzo per 45 minuti ed alla fine ho scoperto che eravamo cugini di secondo grado), è la piazzetta: un balcone di pietra che si slancia verso la vallata ed il lago. E’ come un enorme palcoscenico tra cielo e lago dove si consumano gioie e drammi. Palcoscenico dove ama recitare mio padre e dove gli ho visto eseguire una delle sue migliori performance…

E’ un lontano agosto di quasi dieci anni fa. La piazzetta è rinfrescata da una brezza che scende dai monti. Sotto gli archi di pietra lucida e polverosa i vecchi del paese sostano, in cerca di refrigerio, su malconce sedie portate da casa. I giovani flirtano sulle panchine di ferro graffiate da anni di amori ed insulti. I loggionisti ( i fortunati che posseggono una casa che si affaccia direttamente sulla piazzetta) siedono sugli scalini di casa o si appoggiano alle ringhiere dei balconi. Due lampioni illuminano malamente le figure che si muovono tra ombre e luci. Una luna enorme fa impallidire i volti degli astanti. La piazzetta si trova nell’ultimo anello di strada che come un’aureola si posa sulla sommità del paese. Su quella circonferenza, nel punto diametralmente opposto, scavata nella roccia nera c’è una piccola grotta. All’interno la devozione popolare ha voluto collocare una madonnina dalle vesti bianche ed azzurre. Per tutti è la Madonna del Buscione (Il buco, la grotta, nel quale è posta la statua). Sono circa le dieci è l’aria è già frizzante. Sandrone salta da parte all’altra della piazza. Suscita ricordi riempiendo di nostalgia per l’infanzia e la gioventù coetanei ed anziani.

Ad un certo punto, sulla roccia su cui sorge l’unico palazzo del paese, nota un fiotto d’acqua che scivola verso lo scolo scavato sulla strada. E’ un infiltrazione da niente quasi inspiegabile visto che non piove da giorni. Ma il paese, come detto, è costruito sulla pietra e per qualche gioco geologico l’acqua sotterranea ha deciso di uscire da li.

Lo osserva ben bene e poi, come se stesse parlando tra se e se ma prendendo una posa che lo fa balzare agli occhi di tutti, chiama a se un amico d’infanzia ,complice fidato.

“Domenico…ma villa acqua loco da dove se ne reviè?”
“E che ne sacciu?” risponde l’amico che ancora non ha capito dove Sandrone voglia parare.
“Villo e nu miracolo…nu miraclo della Madonna del Buscione!”
“Dici Sa?” è mia nonna, che, ad alta voce, sposta l’attenzione di tutti su Big Sadrone (famiglia di istrioni la mia…)
“Che dice Sandro?” così i piu’ vecchi e distratti interrogano i giovani.
“Dice che villa acqua loco e nu miracolo della Madonna del Buscione…” rispondono sorridendo.
Qualcuno ridacchia per la fantasia del giovane immigrato ma ancora non ha capito gli sviluppi.
“Questa “ riprende mio padre “può essere la fortuna di Colle! Pensate…potrebbe diventare come Lourdes. La grotta la tenemo, la Madonna pure ed ecco il miracolo!”
Tutti ridono.
“Ci vorrebbe qualche miracolato. Zia Anita (una vecchietta malconcia che supera i 90) prova e berne un pochino. Magari mi torni a ballare come na ragazzina! Che dici?”
Anita ride. Qual nipote è sempre stato un mattacchione.
“Giovannittu, te pigli un sorsino d’acqua e ne ve a casa. Chissa mai che domani Bruna non mi aspetti il quarto figlio!”
Alcuni ridono altri si fingono scandalizzati.
“A Sa’” gli urla dall’oscurità Bruna, sua cugina “nun mettergli idee strane!”
Altre risate.
“Potremmo imbottigliare l’acqua e rivenderla. Apriamo un paio di punti ristoro per i pellegrini qui!” indica la casa di Mario.
“Anita tu affitti un po di camere per chi vuole restare a dormire!”
“E i torpedoni dove li mettiamo, urla qualcuno dalle panchine”
“Dobbiamo fare un parcheggio. Claudio non teni nu terreno inutilizzato giu al bivio? Ecco…li ci facciamo il parcheggio!”
“E i pellegrini come li portiamo fin qui? A piedi?”
“Con la funivia!”
“La funivia?”
“Certo.” Sandrone corre verso la ringhiera della piazzetta.
“Qui piazziamo i piloni! Stendiamo i cavi fino al bivio e mettiamo un paio di cabine che portano una ventina di persone! Il biglietto 2000 lire! Certo bisogna buttare giu’ un paio di case. Quella di Domenico ad esempio. Dome’ ce l’hai un posto dove anna’ a dormire?”
“A Sa, nun mette in mente idee strane ai regazzini!” Domenico un po inizia a preoccuparsi.
Intanto i loggionisti hanno chiamato familiari che sedevano davanti alla tv. Dalle vie adiacenti inizia ad affluire altra gente.
“Fabio”incalza mio padre, vai a chiamare il Sindaco che dobbiamo parlargli di questa idea!” Fabio parte.

Ormai il paese sogna l’ora del riscatto. Sogna che Colle sia citato insieme a Fatima e Lordes. Ognuno aggiunge un mattone. Sandrone continua ad incalazare vecchi, adulti e bambini. Boccia le proposte troppo ardite e premia con un applauso i coraggiosi che fanno proposte sensate.

Ed è in quell’istante, in quel preciso istante, che qualcosa accade: Qualcuno inizia a credergli.
“Ma scherza?” sento chiedere di fianco a me.
“E che ne so. Non ce sto piu’ a capì!” risponde qualcun altro.

Perché questa è la grandezza di mio padre: convincere la gente delle cose più incredibili.
Alla fine della serata, spenti i fuochi, qualcuno andò a letto tormentato dal dubbio.

Ancora oggi, nelle sere piu’ fresche, quando la piazzetta indossa la sua veste piu’ bella qualcuno dal loggione urla:
“A Sa’, raccontace della funivia…”


Gugliemo

2 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

una volta lessi un racconto di Big Sandro alle prese con pentole e fornelli per tutto il paese....

2:43 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Grazie...

8:57 PM  

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