mercoledì, giugno 15, 2005

Valbrona

Mentre salgo, la parete di granito, ingabbiata nella sottile rete di acciaio, sembra respirare con me.

Sono circa le 9.30 e siamo partiti mezz’ora prima da Valmadrera. Mi viene in mente la partenza da Milano in furgone. Ho scoperto subito che sono l’unico a non indossare i pantaloncini da ciclista ma li tengo nello zainetto. Chiedo perchè gli altri li abbiano già indossati. Tra le risate scopro che vanno messi senza mutande....

Mi impongo di non voltarmi a guardare la salita fatta per non dare conferma ai segnali di fatica che muscoli e polmoni mandano. Non vorrei dargli il pretesto per dire “dai non ce la fai...molla qui!”.

I primi due chilometri di salita scorrono abbastanza bene ma all’improvviso, come avverrà poi al chilometro 48, mi sento in difficoltà. Intravedo tra gli alberi e l’erba scossi dal vento, oltre il tornante che affronto e che mi regala un po’ di pausa, l’ennesima rampa. Leggo sul display che mancano ancora circa quattro chilometri. Mi tranquillizzo pensando che ho ancora due corone del cambio da inserire, ho acqua nella borraccia, un pezzo di grana e passata di frutta nelle tasche sulla schiena. Continuo a spingere cercando di non sentire la fatica. Sfrutto al massimo i rapporti ed i tratti di salita che sembrano quasi piani per recuperare fiato.

Un tizio con una vecchia Bianchi ed una vecchia maglia mi sorpassa rapido con una goccia di sudore che gli scivola sul naso aquilino.
Potrei fermarmi a rifiatare ma come sento ripetere sempre”Non si mette il piede a terra!”

Dietro l’ennesimo tornante compare il cartello “Valbrona” ed una casa bianca di calce. Odore di fiori ed erba appena falciata. Penso, non so perchè, che nessuno costruirebbe una casa prima di qualche impervia salita e mi tranquillizzo. La fontana del ciclista inizia a delinearsi. Piovono gocce ghiacciate e fitte. Accosto e appoggio al muretto di pietre nere la bici. Infilo il k.way. Guardo la mia Olmo con tenerezza come se fossimo usciti insieme da una brutta avventura. Il piu’ forte di noi è già arrivato ed è tornato indietro a incoraggiare quelli rimasti indietro. Piano piano arrivano tutti. Si mangia e beve commentando la salita. Si ride. Qualcuno vuole tornare al furgoncino. I piu’ insistono per pedalare fino a Bellaggio sotto la pioggia. Si beve un caffè e si riparte. Dopo pochi chilometri la strada è asciutta. Il sole splende caldo. Tentiamo un approccio a sua maestà il Ghisallo per farci un’idea della pendenza e giriamo la bici. Al chilometro 48 la crisi. Percorro gli ultimi 7 chilometri a fatica alternandomi nel vento con un compagno di sofferenza. Alla fine i chilometri saranno circa 55 con 3 ore trascorse in sella. L’ultima tappa è in un bar sulla via del ritorno per una birra.

Il ciclismo è uno sport particolare, fatto di solitudine e solidarietà. Sei solo mentre la salita ti lacera i polmoni ma nel vento, quando il kway si gonfia come una vela e la fame morde lo stomaco, uno dei tuoi compagni di sortita alzerà lo sguardo dall’asfalto lucido di pioggia e, vedendoti arrancare, tornerà indietro per trainarti fino che a che la crisi non passerà.

La prossima volta cercherò di mangiare di piu’ a colazione e di portarmi qualcosa per le crisi di fame.

Proverò anche a non mettere le mutande...ma non credo che mi farà andare piu’ veloce...

Guillaume le Grimpeur

21 Comments:

Blogger Il connestabile ha sostenuto

prova a togliere il cotone, dalle mutande, magari ti infastidisce meno!

12:37 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

E' ammirevole la generosità con cui metti a disposizione di tutti le tue esperienze personali...

12:57 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

avendo un passato da ciclista (serio, con la bici da corsa, mica la mountain..), mi vengono alcune considerazioni:
1) se il ghisallo lo chiami sua maestà, lo stelvio come lo apostrofi?
2) se non metti le mutande, metti una crema da soprassella (carino il termine di noi ciclisti, vero?), altrimenti non ti siedi per una settimana
3) portati mezzo limone. al primo crampo te lo spremi sul muscolo
4) se hai visto il fantasma di coppi per quel girettino, chi altro ti rimane da vedere?
5) invece del kway, portati un sacchetto del pane, lo appallottoli e te lo piazzi sotto la maglietta
6) alimentazione: pastasciutta in bianco o con nutella (buonissima e provata prima di una nove colli nel 96)

prima che qualche spiritosone mi pigli per i fondelli, ricordo che ho pedalato con i seguenti signori:
a) eddy merckx (staccato in salita i primi 3 metri, ma lui non sapeva)
b) silvio martinello (battuto allo sprint, anche in questo caso, era ignaro ed ho toccato la ragguardevole velocità di 47km/h)
c) coppolillo, conti, mezza mercatone uno del 2002
d) riccardo magrini (una tappa al giro ed ex diesse di pantani)
e) marco pantani
f) miguel indurain (mi ha fatto anche l'occhiolino per come ho tirato, mica cotiche).
pertanto sciacquarsi la bocca con aceto, thanks.
e so già che oggi non farei nemmeno 50 chilometri in pianura con vento a favore....

1:13 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

ah, nell'elenco ho tralasciato davide cassani, maurizio fondriest e gianni bugno!

1:17 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Ma tu il Ghisallo da Bellagio lo hai fatto o ti sei limitato a pedalare di fianco alle figurine?

Non parlare male della mia mountain bike che è pezzo pregevole della collezione Olmo!

L'unica cosa che ho mai visto di te ed il ciclismo è che con gioia ti depilavi....

2:46 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Comunque non era un fantasma ma era davvero uno cosi...

In piu' quella del limone è una roba da medioevo....

2:57 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

ricordo ancora quella sera, correva l'anno 96 e mi ero depilato per la prima volta poche ore prima. i jeans mi facevano un male del diavolo. poi ho abbandonato il rasoio e sono passato alle creme...
non ho criticato la tua olmo! facile salire con il 28 davanti e il 26 dietro. voglio vederti con un 39x22!
sul limone, cacchituoi: buon crampo!

3:08 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Non hai risposto alla prima domanda...

3:20 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

nota: la questione del cotone è certificata da tutte le tue ex...
relata refero

3:31 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

non ho risposto apposta. cmq, da erba, mai da bellagio.
ora siccome hai fatto 6km di salita (contro i 9 da erba), non menare il torrone a lungo.
volevo evitare di dirti che ho fatto, tra altri, il maloia e bernina, ma sei caduto nel trappolone.

3:36 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Il Ghisallo non lo hai fatto comunque quindi anche per te è Sua Maestà il Ghisallo.

E la Valbrona è salita di tutto rispetto...

E da Erba ci per andare al Ghisallo ci passanio giusto i pulmann carichi di anziani.

3:44 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

da erba, non è che cambia nome, cambia la pendenza, più facile ovvio. solo che non sono andato con il furgone sotto la salita.

cmq sei più forte tu.
non vedo l'ora di aggiungere anche te fra i campioni con i quali ho pedalato. ti metterei fra merckx e indurain. al secondo posto.

3:55 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Se fai il bravo ti mando una mia figurina in coma alla Valbrona...

In effetti tu con il fuorgone ci sei arrivato fino al Ghisallo.

4:48 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

in cima...anche se in coma andava bene...

4:58 PM  
Blogger L'Architetto ha sostenuto

Se penso a cosa dicevi del ciclismo quando guardavo il Giro ed il Tour...

10:45 PM  
Blogger L'Architetto ha sostenuto

Tec, non sapevo che esistesse un simulatore di ciclismo per il pc.

Se valgono anche quelli ricordo di quando ho infilato Senna alla seconda di Lesmo in GP2!

C'e' anche quella di quando guidando la Corea ho battuto il Brasile di Pele' (era Fifa '94?)

Aggiungo anche che ho abbattuto Chuck Yeager sul golfo della Sirte (devo dire che io avevo un F104 e lui un P47).

Senza contare di quando ho battuto il tenente Uhura in spelling swahili al Milionario.

Non male, eh?

11:00 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Beh c'è differenza tra fare sport e vedere sport.

Il ciclismo alla tv non mi piace nemmeno ora.

Pensavo che con il tenente Uhura non l'avessi spuntata alla fine...

9:08 AM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

spendo due parole per il tec.
avete presente quelli che sanno di tutto un pò? quelli che hanno una cultura vastissima, e se gli chiedi della storia romana, ti rispondono e di arte pure, e di letteratura/finanza et . sanno tutto perchè leggono e hanno studiato.

il tec nello sport è lo stesso: is gioca a pallavolo, lui sa giocare discrtamente, a tennis idem, a calcio e calcetto, pure, in bici è leggero e ha muscoli alla pepe gponzales, a basket ti infila i titi da tre, a bigliardo ha la postura giusta, e via discorrendo.
che io sappia, l'unico sport che non ha mai praticato, è la pallanuoto.
quaindi rispetto!

9:31 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Guarda che ha scritto Tec al posto di Guillaume....

9:47 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Pensandoci bene, comunque, le volte che ho fatto attività sportiva con tec non ha mai sfigurato.

In effeti ha un suo perchè...

9:49 AM  
Blogger L'Architetto ha sostenuto

Il Gerry Scotti virtuale ha detto che non avevo la stessa musicalità di Uhura ma me l'ha fatto passare ugualmente.

10:08 AM  

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