venerdì, giugno 24, 2005

Maturità 2 (a grande richiesta...)

Il quinto anno era quello decisivo. Superato lo scoglio dell’esame di riparazione ( mio padre non prese nemmeno in considerazione l’ipotesi ripetizioni...) mi apprestai all’ultimo anno. Jerry West, general manager dei gialloviola, sembrava deciso a far riposare Magic almeno qualche minuto a partita ed era necessario un giocatore completo per sostituirlo. Cominciai a spulciare riviste specializzate per trovare una magione ad L.A. adatta al mio nuovo status. Mi concentrai dunque sulla conduzione del fast break. Il quinto anno iniziò con il botto. Durante una session in cortile mi frantumai una caviglia. Dovetti stare fermo qualche mese ed assente da scuola qualche settimana. Era evidente che il danno era grosso. I Lakers avevano ragione ad aspettarsi per i playoff un giovane in forma e non un rottame. Puntai dunque alle scelte estive. Mi concentrai dunque su Miami Vice per diverse giornate. Ad un certo punto dovetti scegliere le due materie per l’esame. Optai per Geografia Astronomica e Storia. Non proprio il massimo per un Liceo Scientifico ma era evidente che ormai il diploma era un proforma per permettere allo speaker del Forum di presentarmi come proveniente da un liceo milanese. Comunque presi la cosa parecchio sul serio ed inizia a concentrarmi sullo studio e su qualche finta da utilizzare contro i mastini di Detroit. Archie intanto, prosaico, macinava esami all’Università inconsapevole che ben presto avrebbe dovuto iniziare a fuggire dai cronisti che volevano scavare nel mio passato. Arrivò dunque l’esame e Jerry continuava a nicchiare. Continuava a parlare di un europeo nelle prossime scelte ma si guardava bene, forse prudenza, di farne il nome. Non ricordo il tema che svolsi, ma portai a casa un onesto 8. La prova di matematica fu una farsa. Malgrado avessi preso una sola insufficienza in 5 anni (record imbattuto per il mio Liceo...) trovai il testo difficile e mi arenai nella relazione tra derivata seconda ed accelerazione. Iniziarono a girare bigliettini dei quali però non entrai in possesso. Rimediai comunque la sufficienza. Estrassero la lettera dopo la mia e fui dunque l’ultimo di tutta la scuola ad affrontare la prova orale. Era un sabato mattina ed ero sudato fradicio per la tensione ed il caldo. Indossavo una camicia rosa di mio zio Roberto ed ero pronto a tutto. La prof di Geografia aveva circa la mia età ed il suo peso nella commissione era simile al mio nel Congresso americano. La liquidai con alcune riflessioni sulla rivoluzione terrestre e lunare. Mi chiese gli strati rocciosi della terra ed io, con una certa freddezza, sparai “Gabbri, strocchi...” e cazzate simile. Era ovvio che la mia conoscenza della questione si fermava al primo strato della crosta terrestre( l’asfalto del Playground) ma lei, commossa dalla mia copiosa sudorazione, dopo pochi secondi cambiò argomento. Fu il momento del Prof di Storia. Sparò una serie di domande atomiche sul risorgimento alle quali risposi alla grande. Passò alla Seconda Guerra Mondiale. Era come chiedermi di fare una schiacciata a due mani. Risposi alla grande e citai un paio di volte “Il giorno piu’ lungo”. Concluse l’interrogazione con “Mi parli del libro che ha letto...”.
Mi ero preparato un opuscolo sul trattato di Versailles. Gli dissi il titolo ed autore...
Il vecchietto iniziò a tremare di gioia e quasi temetti schiattasse li per li portando con se la mia poderosa performance storica . “Il mio storico preferito!”: tombola. Iniziai a parlare del trattato infarcendo con simpatica aneddotica: I nazisti che costringevano i francesi a firmare la resa della seconda Guerra nello stesso vagone dove gli era stata imposta la resa alla prima...e via dicendo.
Alla fine mi alzai fradicio e felice. In piu’ sentii dire dall’arzillo professore al mio membro interno “Finalmente uno che conosce la Storia!”. Oltre a pensare che malgrado l’età il vecchietto non fosse saggio (come si può pensare di conoscere la Storia...) pensai che avrebbe lottato come un leone per me. Oramai era fatta. Avrei devastato il voto di maturità di Archie ed avrei fatto il salto nell’Nba in autunno. Sandrone mi avrebbe abbracciato in lacrime per l’exploit e con i guadagni della stagione da Rookie lo avrei mandato in vacanza in Messico un paio di mesi. Era ora che Jerry si svegliasse se non voleva che lo sorprendessi rinunciando all’Nba per andare alla corte di qualche santone del Basket dell’Università Usa. Tornai a casa avvertendo una profonda sensazione di vuoto. Gli anni dello studio erano finiti. La moltitudine di carta accumulata in camera era ormai appunto un cumulo inutile. Giunse il giorno dei tabelloni. 42...
La delusione fu enorme. Jerry non si fece vivo, i Lakers presero Divac ed io fui costretto ad iscrivermi all’Università. Malgrado il voto potei scegliere la facoltà e questo mi consolò parzialmente,. L’estate che segui fu una bella estate. L’ultima spensierata.

Guillaume

Ps. Jerry west ha ammesso in una recente intervista che nei draft del 1990 avrebbe voluto osare nella prima scelta. Pressato dall’intervistatore non ha voluto confidare il nome del giovane talento ma ha voluto dare un indizio: era un valente...avrebbe trainato il gruppo...

12 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

grande richiesta di chi?
..onestamente però devi ammettere che se non ti fossi iscritto all'università non mi avresti conosciuto: nel cambio ci hai guadagnato
;-)
Tec

5:29 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

ma io ora aspetto puntate che svelino i retroscena della vostra asserita) amicizia!

5:33 PM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

p.s. sei sempre immaginifico. (e utile, by the way). hai vinto una causa contro chi vuoi, per motivi di lavoro o futili. una lite temeraria, insomma. come noi

5:35 PM  
Blogger L'Architetto ha sostenuto

Il pezzo sul falchetto pescatore non lo vedo ancora, secondo me contestualizza parecchio il rapporto con la nostra simpatica prof. di scienze.

8:50 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Io non la so la storia del falchetto.

Tengo buono il bonus causa e rifletto sulla mia amicizia con Tec.

9:09 AM  
Blogger L'Architetto ha sostenuto

Ma non era stato il tuo compagno "Saint John" che per prenderla in giro aveva risposto alla sua domanda sull'uccello più veloce del mondo che era il "Falchetto Pescatore Scozzese" durante la picchiata?

9:25 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Hai ragione Archie!!!

Mi ero dimenticato!
Mitico in effetti!

10:12 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Non tua, certamente!

11:28 AM  
Blogger fracanappa ha sostenuto

Quando diedi la mia prima maturità (1986) feci il tema di letteratura (il carattere solipsistico dei poeti ermetici o qualcosa del genere), svariando dalla lettura dell' arte barocca alla negativmusik adorniana, passando per il concetto di opera aperta di Eco.
La commissaria di italiano, spiazzata dalla vastità degli argomenti trattati (era ferratissima su Walter Scott grazie al ben noto sceneggiato "La freccia nera") non potè darmi più di otto per una mera svista ortografica, comprensibile se si pensa che sono mancino:
"peccato un tema per altro molto bello rovinato da un a voce verbale scritta senz' acca".
Faccio suo il suo commento:
Caro Gugli, uno scritto così bello rovinato da un "lì per lì" senza accenti sulle i.

1:03 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

E chi è?
Ma in particolare...

Chi sei?

2:40 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

sì, son quelli che, riunendosi nelle cantine nell'ottocento e tramando cospirazioni segrete, essendo a corto di cibo, si nutrivano di pasta, pancetta e uova.

9:08 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Beh se avervano pasta, pancetta e uova non erano proprio a corto

9:37 AM  

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