martedì, giugno 07, 2005

Mario

Domenica pomeriggio la compagnia teatrale amatoriale “Noi ci proviamo” ha portato sulle scene la commedia brillante in atto unico “Diminuiscimi lo stipendio!”. Gli attori, ben cresciuti dai lontani esordi, si sono mossi sul piccolo palcoscenico con ironia e sapeinza dando vita, di fronte ad un pubblico estasiato, ad una bella rappresentazione.

Protagonista è Mario, un cinquantenne appassionato di filatelia, che nega alla sua famiglia quelli che oggi sono considerati i confort elementari (televisione, automobile, frigorifero, lavatrice) e rifiuta ogni orpello (uso dell’inglese incluso).

Il davanzale della finestra funge da frigorifero (il ghiaccio, in estate, a casa di Mario è utopia), un binocolo permette di vedere il megaschermo dei vicini, una donna ad ore viene a lavare i panni ed una vecchia ma efficiente bicicletta fa le veci di una normale autovettura.

Mario deve resistere agli assalti continui della moglie e della cognata per aumentare il numero di prese elettriche in casa ed il numero di elettrodomestici.

Mario non è pigro. E’ solo un uomo che vuole vivere con i suoi epigrammi, i suoi francobolli e la sua famiglia. E’ divorato dalla nostalgia per il paese natale, quattrocase, e per la vita semplice che conduceva.

La vita di Mario si complica quando il fantomatico Ente civiltà e consumi scopre che malgrado il sue reddito (Mario è un funzionario di un’azienda chimica e guadagna 2500 euro) non possiede una vettura. E’ un astatistico. Un uomo che ha 1 moglie virgola zero, 1 figlio virgola 8, 4 vani e 2500 euro di stipendio, deve possedere almeno una Fiat Punto. Mario cerca di svicolare.

Corrompe il funzionario della Ecc e convince la cognata, sua datrice di lavoro, a ridurgli, almeno formalmente, lo stipendio.

Pensa di averla scampata ma...la moglie, ormai stanca delle stranezze del marito, lo abbandona portando via i figli. Mario è sconfortato ma, forse, non troppo. Il colpo finale arriva dalla cognata. Non vuole piu’ diminuirgli lo stipendio e gli rammenta che ora, scapolo e senza figli, con il suo reddito e i vani della sua casa deve possedere almeno una spider. E’ troppo. Mario impugna una pistola, forse un modello che non gli compete chiosa il protagonista, e si tira un colpo.

Mario vuole solo essere sfiorato dal progresso. Non vuole ostacolarlo, non vuole cavalcarlo, vuole solo corrergli al fianco. Senza esserne coinvolto. Ad un certo istante ricorda alla moglie che il 48% della popolazione mondiale vive nelle loro condizioni e non vede il motivo per passare nel restante 52%.

La commedia è degli anni 50 ma riadattata ai tempi che viviamo. Il messaggio è semplice ma potente. Perchè dobbiamo possedere oggetti che non vogliamo? Perchè acquistiamo oggetti sofisticati che poi non sappiamo utilizzare o non ci servono? Perchè compriamo oggetti che oltre al denaro rubano tempo (nell’imparare ad utilizzarle e nell’utilizzo medesimo) alle cose importanti della vita?

Attendo risposte...


Guillaume

8 Comments:

Blogger Tecnologo ha sostenuto

non penso sia così generalizzato. penso ci siano categorie più sensibili (gli adolescenti)...
ci farò un post, magari...
tec

10:29 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Io pensavo a te...

10:55 AM  
Blogger Il connestabile ha sostenuto

maresciallo, mi sembra una ricostruzione un poco pelosa...

11:16 AM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

In che senso?

Adesso vuoi negare che viviamo in pieno consumismo?

12:27 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

non proprio, però non ho visto ancora nessuno puntarti una glock alla tempia per quel cellulare che ti ritrovi
;-)

2:15 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Ma la pressione, la stessa che tu stai esercitando, è enorme.

Mi guardi con disprezzo quando maneggio il mio 3210.

Sei un bieco strumento del consumismo!

2:44 PM  
Blogger Guglielmo il Maresciallo ha sostenuto

Ecco un'altra vittima del Fashion System!

2:41 PM  
Blogger Tecnologo ha sostenuto

apple ipod!!!
a manetta

3:16 PM  

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