Medium e messaggio...
Ed ecco che il caro Gughi va su terreno da cui non può uscire un po' ammaccato... e non si offenda, perchè lui lo ha sollevato!!!!
Caro Gughi, quando leggi il tuo mitico R.L. Stevenson, preferisci di più leggere la traduzione del 1892 in cui parla di "Bricconi e furfanti", quella del dopoguerra in cui la ciurma è paragonata ad un "Fascio di camerati" o l'ultima recentissima di Mondadori in cui i pirati sono "Comunisti e Marxisti"?
Non pensi che la non conoscenza della lingua faccia sì che il concetto che Stevenson voleva trasmettere, che non è contenuto solo nell'idea dell'isola del Tesoro, ma anche nelle parole con cui lo ha espresso, ti venga in realtà mediato dalla traduzione di qualcun altro?
Non ti sfiora l'idea di vedere se magari, come nei Canti di Dante, la lingua cambi seguendo la "nobiltà" del personaggio, e il "Basement" diventi "Cellar" a seconda che parli il Pirata o il Governatore?
E che da come un pirata si rivolge all'altro, tu possa capire in un momento se è un nobile decaduto, un poveraccio di strada o qualcuno cresciuto nelle colonie, e questo ti trasmetta molto di più e ti aiuti a "sospendere l'incredulità" più a lungo?
O che se guardi in lingua originale un episodio di Star Trek, l'accento scozzese di Scotty, la lingua essenziale e senza accenti di Spock, la musicalità Swahili di Uhura, o l'inglese semplice di un pianeta primitivo o più complesso di una civiltà superiore ti creino più atmosfera di una serie di accenti romani o napoletani?
E che se seguendo Magnum P.I. si parli di qualcuno "who won the World Series" ti parli di più di un "ha vinto lo scudetto del calcio" che non c'entra nulla?
Tu che sei così attento alla "Lingua" con la l maiuscola, rifletti sul messaggio e sul medium, su come siano intreciati, e di quanto si perda in una traduzione.
Rifacendosi ad un padre della letteratura, il buon Fedro, direi "Vulpes et uvam" o come direebbe il buon vecchio R.L. "The Fox and the grapes"
Nel frattempo, guarda cosa ti perdi...
P.S.
Le noccioline mi piacciono, ma in genere sui voli British chiedo le donut al cioccolato. :-)
Caro Gughi, quando leggi il tuo mitico R.L. Stevenson, preferisci di più leggere la traduzione del 1892 in cui parla di "Bricconi e furfanti", quella del dopoguerra in cui la ciurma è paragonata ad un "Fascio di camerati" o l'ultima recentissima di Mondadori in cui i pirati sono "Comunisti e Marxisti"?
Non pensi che la non conoscenza della lingua faccia sì che il concetto che Stevenson voleva trasmettere, che non è contenuto solo nell'idea dell'isola del Tesoro, ma anche nelle parole con cui lo ha espresso, ti venga in realtà mediato dalla traduzione di qualcun altro?
Non ti sfiora l'idea di vedere se magari, come nei Canti di Dante, la lingua cambi seguendo la "nobiltà" del personaggio, e il "Basement" diventi "Cellar" a seconda che parli il Pirata o il Governatore?
E che da come un pirata si rivolge all'altro, tu possa capire in un momento se è un nobile decaduto, un poveraccio di strada o qualcuno cresciuto nelle colonie, e questo ti trasmetta molto di più e ti aiuti a "sospendere l'incredulità" più a lungo?
O che se guardi in lingua originale un episodio di Star Trek, l'accento scozzese di Scotty, la lingua essenziale e senza accenti di Spock, la musicalità Swahili di Uhura, o l'inglese semplice di un pianeta primitivo o più complesso di una civiltà superiore ti creino più atmosfera di una serie di accenti romani o napoletani?
E che se seguendo Magnum P.I. si parli di qualcuno "who won the World Series" ti parli di più di un "ha vinto lo scudetto del calcio" che non c'entra nulla?
Tu che sei così attento alla "Lingua" con la l maiuscola, rifletti sul messaggio e sul medium, su come siano intreciati, e di quanto si perda in una traduzione.
Rifacendosi ad un padre della letteratura, il buon Fedro, direi "Vulpes et uvam" o come direebbe il buon vecchio R.L. "The Fox and the grapes"
Nel frattempo, guarda cosa ti perdi...
P.S.
Le noccioline mi piacciono, ma in genere sui voli British chiedo le donut al cioccolato. :-)
5 Comments:
arc, sei il mio mito!
direi che si attaglia il concetto: la potenza non consiste nel colpire forte o spesso, ma nel colpire giusto...
avevo detto che si sarebbe creata presto una nuova alleanza...
Caro conn,
ti ringrazio e ricambio i complimenti.
Purtroppo credo che io e te siamo un po' stretti in questo blog, dopo aver bastonato un po' Gughi e il Tec mi rendo conto che sono obiettivi troppo facili, e come gatti che giocano con i topini ciechi potremmo stancarci presto... Yawn!
Propongo di iniziare a guardarci attorno: sono sicuro di fronte al nostro talento il buon Piersilvio non potra' esimersi dal riaprire il Blog dei Blog...
IL MAURIZIO COSTANZO SHOW! :-)
Fareste la vostra figura tra l'uomo sudato e la donna pelosa.
Comunque architetto se volessi (o avessi voluto) imparare bene l'inglese lo avrei fatto o lo farei (non è escluso che lo faccia).
approfondirei il francese... a momenti tua nonna rimaneva in balia di "chi-sai-tu" in quel famoso viaggio...
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